La storia
30.06.2025 - 09:00
I tre minuti del filmato sono stati acquisiti nei giorni scorsi dal Tribunale e hanno avuto un peso specifico notevole. Alla fine l’uomo accusato di violenza sessuale su minore, è stato condannato alla pena di quattro anni. E’ stato «inchiodato» da un video registrato dalla minore che per paura di non essere creduta, aveva preso un tablet per riprendere alcuni momenti di quando l’imputato compiva atti sessuali.
E’ questa la sentenza emessa nei giorni scorsi dal Collegio Penale del Tribunale di Latina nei confronti di A.C.Z., queste le sue iniziali, residente in provincia di Roma, imputato per dei fatti avvenuti in un centro della provincia di Latina. Il video è stato acquisito dal Tribunale e per l’uomo alla fine è arrivata la condanna. I giudici hanno pienamente condiviso la prospettazione della pubblica accusa che aveva chiesto per lui la pena di quattro anni. Nel corso dell’ultima udienza in aula era stata ascoltata la madre che aveva ricostruito i fatti. Gli episodi contestati dalla Procura si sono consumati in un preciso arco di tempo: dal 2016 al 2022. I genitori della minore, assistiti dall’avvocato Veronica Terelle, si sono costituiti parte civile nel processo.
L’imputato - secondo l’accusa - ha costretto la parte offesa ad assistere agli atti sessuali, in un caso quando la vittima aveva 10 anni le avrebbe alzato la vestaglia toccandola nelle parti intime. In un primo momento la piccina proprio per la sua età non riusciva a comprendere i comportamenti del compagno della madre, in un secondo momento quando è diventata più grande ha capito perfettamente invece che le condotte dell’uomo erano gravissime e che l’avevano profondamente segnata. Proprio per questo era stata presentata una denuncia in Procura dalla madre della parte offesa e dall’ex marito, il padre della vittima.
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