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Il caso

Crik Crok, l'allarme dei sindacati: "La crisi è ormai insostenibile"

L'appello di Cgil, Cisl e Uil: "I lavoratori da troppo tempo affrontano una condizione di profonda precarietà economica"

Crik Crok, l'allarme dei sindacati: "La crisi è ormai insostenibile"

«La crisi della Crik Crok di Pomezia non è più sostenibile – scrivono le rappresentanze sindacali Fai Cisl, Flai Cgil, Uila UIL - Le lavoratrici e i lavoratori, da troppo tempo affrontano una condizione di profonda precarietà economica e umana come organizzazioni sindacali continuiamo ad agire con determinazione per difendere i diritti, i salari e la dignità di tutte le persone coinvolte abbiamo sostenuto ogni tentativo di salvaguardia, con serietà e rispetto ma oggi è necessario un cambio di passo da parte di tutti i soggetti istituzionali e aziendali».

La produzione è ridotta al minimo, le giornate lavorative sono sempre più rare e la cassa integrazione straordinaria non è ancora stata pagata. In assenza di reddito, molte famiglie sono allo stremo. Chi lavora ha continuato a farlo con responsabilità e dignità, ma questo impegno non è stato ripagato. Al contrario, l'incertezza è aumentata: alla difficile gestione aziendale si somma ora la presentazione di un nuovo concordato preventivo. Che getta ulteriori ombre sul futuro. Oggi il rischio non è solo la perdita di posti lavoro: è in discussione la sopravvivenza stessa di una realtà produttiva con valore industriale e sociale per il territorio.
Rivendichiamo con forza il pagamento immediato della CIGS da parte dell’Inps. Il riconoscimento di quanto dovuto a lavoratrici e lavoratori e comunque un sostegno economico che garantisca condizioni di vita dignitose. Chiediamo chiarezza sulle reali prospettive industriali e occupazionali e un'accelerazione dei tempi da parte del tribunale sui percorsi giudiziari aperti.
Non è più tollerabile che il peso di questa crisi ricada esclusivamente su chi lavora. È tempo che le promesse si traducano in fatti concreti e verificabili.
Il futuro della Crik Crok deve passare per il rispetto, la dignità e il coinvolgimento pieno delle lavoratrici i e dei lavoratori e garantire la continuità di una realtà produttiva a carattere industriale nel territorio».

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