Il fatto
12.07.2025 - 10:00
Il ristorante Essenza, nel cuore di Terracina, è oggi un cantiere silenzioso, chiuso da transenne e sorvegliato dalle forze dell’ordine. L’indagine per risalire alle cause del tragico crollo del solaio è entrata nel vivo: il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha guidato il sopralluogo ufficiale di giovedì insieme ai consulenti tecnici nominati dalla Procura di Latina, ai periti di parte della gestione del ristorante e ai rappresentanti legali della famiglia di Mara Severin, la giovane sommelier di 31 anni morta lunedì sera all’ospedale Fiorini. Con lei, sotto le macerie, anche sette feriti. I funerali saranno celebrati oggi, alle 15.30, nella chiesa di Sant’Anna a Pontinia.
Una tragedia che ha scioccato la città e che ora chiama in causa direttamente la proprietà dell’immobile, la ditta che ha effettuato i lavori nel mese di maggio e i materiali utilizzati. L’amministratore della Essenza Srl, Giuseppe Emilio, ha dichiarato agli investigatori che i lavori non sono stati disposti dalla società di gestione, bensì dalla proprietà. «Abbiamo segnalato la presenza di macchie di umidità sul soffitto, ma sono stati eseguiti solo interventi minimi». Questo il passaggio chiave emerso nelle memorie che la società ha fatto pervenire alla Procura. I riflettori sono ora puntati proprio su quegli interventi, eseguiti per tamponare delle infiltrazioni d’acqua. La polizia del Commissariato di Terracina e i vigili del fuoco stanno anche verificando se, nel corso dei lavori, siano stati rimossi elementi strutturali o portanti che avrebbero potuto compromettere la tenuta del solaio. Molti dubbi sono incentrati sulla creazione, di fatto, di un “open space”, così come sull’installazione della condotta di aereazione: un intervento che avrebbe compromesso le travi di sostegno. Alcuni materiali, prelevati giovedì durante il sopralluogo, sono stati sequestrati e saranno analizzati nei prossimi giorni.
Intanto emergono nuovi dettagli anche dalla testimonianza di clienti presenti nel locale al momento del crollo. Raccontano di aver udito scricchiolii e visto cadere gocce d’acqua e polvere di gesso. La stessa Mara Severin, intuendo il pericolo, si sarebbe prodigata per far evacuare la sala, salvando numerose persone prima di essere travolta: un gesto che oggi le vale il ricordo commosso dell’intera comunità.
La famiglia della giovane sommelier è assistita dagli avvocati Luigi e Gaetano Marino, mentre la Essenza Srl ha nominato come legale di fiducia l’avvocato Luca Giudetti. Ieri, inoltre, è stata eseguita l’autopsia sulla salma della vittima dal medico legale Alessandro Mariani. Un ulteriore fronte di indagine si apre sulla storia dell’immobile. In un video pubblicato sui social dalla precedente gestione, quando il locale si chiamava “Blanc - Cocktails & Bistrot”, si vedono immagini dei lavori interni. Le immagini sembrano suggerire che la struttura abbia subito interventi radicali proprio per ampliarne gli spazi e infatti a Procura vuole capire se questi lavori possano aver indebolito ulteriormente l’edificio.
Il perito incaricato dalla Procura è Claudio De Angelis, un nome noto: fu lui ad occuparsi anche del crollo di via Vigna Jacobini a Roma, nel 1998, che causò la morte di 27 persone. Un parallelo che non lascia indifferenti e che alza ulteriormente il livello dell’inchiesta. Le domande sono molte: chi ha disposto gli ultimi interventi? Sono state rispettate tutte le normative di sicurezza? E soprattutto: si poteva evitare la tragedia?
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