Il fatto
22.07.2025 - 20:00
Aveva avviato un’attività di spaccio che in poco tempo sembra avesse garantito importanti introiti ad un giovane di 27 anni di origini marocchine residente ad Anzio. E il business sembra fosse così avviato da rendere necessario trovare un magazzino, una base logistica sicura in cui tenere la droga pronta all’uso. E il giovane marocchino ha pensato bene di usare la macelleria in cui un suo conoscente, connazionale di 47 anni, lavorava da tempo. Un’attività lontana da ogni sospetto. E così ha prima probabilmente provato a convincerlo con le buone, poi arrivando alle minacce. E il 47enne, lo scorso 3 luglio, ha deciso di sporgere denuncia. Non voleva aver a che fare con le attività illecite. E così i Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Anzio hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Velletri, il 27 accusato di minaccia per costringere a commettere un reato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, minacce gravi, porto abusivo di armi, lesioni personali aggravate e incendio doloso in concorso.
Già all’inizio del mese infatti, era scattata la perquisizione ed il rinvenimento di 130 g di hascisc. Quell’arresto non aveva impedito al giovane, tornato libero, di continuare a pretendere dal connazionale l’uso dell’attività commerciale. Un giorno si è presentato alla macelleria e ha anche distrutto una delle vetrine ferendo lo stesso titolare (lesioni giudicate guaribili in 15 giorni). A lui inoltre si riconduce il tentativo di appiccare un incendio con delle bottiglie molotov, da parte di altri due marocchini che si ritiene siano stati assoldati dal 27enne.
Per tutto ciò, in esecuzione dell’ordinanza, il ragazzo è stato rintracciato e trasferito nel carcere di Velletri.
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