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Vendemmia 2025, Confagricoltura: "Stagione promettente, ma servono strategie di sviluppo"

L'appello dell'associazione di categoria di Latina per rafforzare il valore delle produzioni locali

Vendemmia 2025, Confagricoltura: "Stagione promettente, ma servono strategie"

La vendemmia 2025 si preannuncia estremamente positiva dal punto di vista della qualità ed in termini produttivi, con stime nazionali tra i 41 e i 50 milioni di ettolitri. Anche l’Agro Pontino si distingue per un incremento atteso dell’8% rispetto al 2024, grazie a condizioni climatiche favorevoli e a una viticoltura sempre più attenta alla qualità. Tuttavia, le dinamiche attuali del mercato richiedono un ripensamento strategico lungo tutta la filiera.

“Una buona annata agricola dovrebbe essere un’opportunità per tutto il comparto – sottolinea Confagricoltura Latina – ma per valorizzarla appieno servono interventi mirati che tengano insieme produzione, mercato e consumatori. Il sistema vino va sostenuto in modo integrato, con azioni che rafforzino identità, competitività e sostenibilità”.

Nel dettaglio, si registra un’evoluzione nei comportamenti d’acquisto: nella GDO, le vendite in volume segnano un calo del 2,6%, mentre il valore medio cresce leggermente (+1,2%). Nel canale HoReCa, si consolida la ripresa post-pandemia, con una forte attenzione per vini biologici, locali e autentici. I prezzi delle uve, secondo una stima di Confagricoltura nazionale, sono attesi in calo ovunque, talvolta anche in modo marcato, con stime e riduzioni fino al 30%.

“In questo scenario – spiega il direttore di Confagricoltura Latina, Mauro D’Arcangeli – il vino pontino può giocare un ruolo centrale. Le denominazioni d’origine e l’identità territoriale legata al Circeo, alla costa e ai vitigni autoctoni come Bellone, Cesanese, Nero Buono e Abbuoto rappresentano un valore unico, che va comunicato e promosso meglio. Serve una strategia strutturata che aiuti il mercato a riconoscere e premiare questa identità”. Strategia che Confagricoltura Latina ha già messo in campo con una serie di progetti mirati all’interno delle importanti manifestazioni del settore come Vinitaly e la Milano Wine Week.


Le proposte di Confagricoltura Latina:
• Distillazione selettiva e volontaria per IGT sfusi invenduti, come misura di riequilibrio temporaneo del mercato;
• Piano triennale di riconversione varietale e promozione per rafforzare competitività e valore percepito;
• Tavolo tecnico interregionale Lazio-Sud, per una governance vitivinicola più coordinata ed efficace;
• Azioni di promozione verso i consumatori, con campagne trasparenti, sostenibili e radicate nei territori turistici e metropolitani.

Con oltre 2.300 ettari vitati, 14 cantine attive e un export annuo superiore ai 6 milioni di euro (dati 2024), il comparto vitivinicolo pontino è un’eccellenza agricola e culturale del Lazio. Le sfide del 2025, tra rallentamento dei mercati internazionali (blocco russo, dazi USA) e flessione della domanda interna, richiedono strumenti agili per proteggere e rilanciare anche i vini di maggiore qualità.

“Bisogna ascoltare i consumatori e accompagnare le imprese – spiega il presidente di Confagricoltura Latina, Luigi Niccolini –. Il vino non è solo un prodotto agricolo: è cultura, economia, coesione sociale, turismo. Tutelarlo significa tutelare i nostri territori e il loro valore identitario. Per questo siamo pronti a collaborare con istituzioni, consorzi, distribuzione e ristorazione per dare una risposta condivisa e concreta alla campagna vitivinicola 2025. Serve visione e sinergia: produzione, mercato e consumatori devono procedere insieme con obiettivi comuni e ben delineati”.

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