Salute
12.08.2025 - 16:35
La Regione Lazio e le Aziende sanitarie locali interessate hanno intensificato le attività di sorveglianza e monitoraggio per prevenire e contenere il virus West Nile. Il tavolo tecnico, riunito oggi presso l'aula magna dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, ha discusso le principali misure di contenimento raccomandate per ridurre il rischio di trasmissione del virus. All'incontro, che si è tenuto nell'aula magna dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, hanno partecipato il direttore generale della Azienda sanitaria locale, Sabrina Cenciarelli, e dei rappresentanti della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, del Ministero della Salute, dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani - Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico - e dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, oltre al sindaco di Latina Matilde Celentano in qualità di presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità. "La diagnosi precoce del primo caso registrato al Santa Maria Goretti, lo scorso 14 luglio, è stata possibile grazie alle professionalità della Azienda sanitaria e all'immediata applicazione del Piano regionale di sorveglianza delle sindromi neurologiche di sospetta origine infettiva", ha dichiarato Sabrina Cenciarelli, direttore generale della Asl di Latina. "La Asl ha messo in campo, oltre a una task force aziendale multidisciplinare, una risposta tempestiva e un importante sforzo organizzativo per garantire la tutela della salute pubblica e contenere il rischio di diffusione del virus, anche attraverso il raccordo costante tra le strutture di prevenzione e di igiene pubblica della Asl con i Comuni della provincia, il Consorzio di bonifica e le autorità locali".
«Il coordinamento tra livelli nazionale, regionale e locale, è la chiave: solo unendo le competenze possiamo ridurre la circolazione del virus e proteggere la salute. Il monitoraggio sul territorio - afferma Stefano Palomba, commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana - non si interrompe mai: raccogliamo campioni, analizziamo i dati e interveniamo in maniera tempestiva: è la nostra funzione che conferma il nostro ruolo tecnico-scientifico a presidio e tutela della salute pubblica che si rafforza quando è in piena sinergia operativa con Regione, Comuni e Asl per fronteggiare tempestivamente situazioni peculiari, come quella legata al West nile virus. I dati indicano chiaramente che il sistema integrato messo in campo funziona e la tempestiva risposta operativa e finanziaria della Regione Lazio ne è prova concreta. La prevenzione, il monitoraggio e la rapidità di intervento restano fondamentali contro il West nile, un virus che ci ricorda quanto sia profonda l’interconnessione tra ambiente, salute umana e animale: solo un’autentica visione one health, fondata sulla collaborazione tra medici, veterinari, biologi ed entomologi, può garantire la prevenzione strutturale, sistemica ed efficace sul territorio».
Le misure di contenimento
Queste sono le principali misure di contenimento raccomandate dalla Regione Lazio alle Asl interessate:
- Sensibilizzazione dei medici e dei veterinari del territorio
- Interventi di disinfestazione mirati nei focolai larvali di zanzara Culex pipiens
- Informazione ai cittadini sull'importanza della prevenzione dalle punture di zanzara
- Presa in considerazione della diagnosi di West Nile nei pazienti con febbre di nuova insorgenza senza causa evidente
- Effettuazione di visite cliniche sugli equidi e attività straordinaria di sorveglianza sierologica negli allevamenti situati intorno ai focolai sospetti o confermati
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione