Un’idea di città che nasce dal basso, si nutre di cultura e si costruisce attraverso il dialogo tra istituzioni, esperti e cittadini. Questo il cuore pulsante di “Di segni e di bagliori. La casa di tutti, a Latina”, il contributo che sarà presentato al Festival della Rigenerazione Urbana il 16 settembre, nell’ambito della rassegna nazionale “Città in scena”. Una proposta concreta e dal forte valore simbolico, che racconta il percorso partecipato degli ultimi due anni promosso con le due giornate di studio, incentrate sul tema delle biblioteche pubbliche di nuova concezione e sui centri socio-culturali di prossimità, promosse dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Latina.
A parlarne Paolo Costanzo, segretario uscente della Commissione Cultura, Ordine Architetti della Provincia di Latina: «Il festival vuole valorizzare e raccontare la forte capacità progettuale delle città italiane, in particolare di quelle intermedie, «che stanno mostrando forme e modelli per una trasformazione del nostro Paese nelle direzioni dell’inclusione, della sostenibilità e della resilienza, utilizzando spesso la cultura e le arti come elemento informante di questi processi».
Il lavoro di questi due anni ha portato a Latina due delle maggiori esperte di biblioteche pubbliche, Antonella Agnoli e Chiara Faggiolani, con due giornate di studio, il primo “La casa di tutti. Città e biblioteche”, di Antonella Agnoli, progettista culturale, autrice di diversi altri libri sul tema delle biblioteche pubbliche, fra i quali il fondamentale “Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà”. Il secondo “Il problema del tempo umano. Le biblioteche di Adriano Olivetti: storia di un’idea rivoluzionaria, di Chiara Faggiolani, Professoressa di Biblioteconomia presso l'Università di Roma Sapienza, dove dirige il Laboratorio di Biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche BIBLAB e il Master in Editoria, giornalismo e management culturale.
«Con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale e dei comuni di Latina, Sabaudia e Terracina - spiega Costanzo - abbiamo intercettato tante energie belle e positive che esistono in città, singole identità che hanno accettato di attivare con noi un dialogo-dialogante, “di segni e di bagliori”, incentrato su una visione sociale della cultura. L’obiettivo era ed è quello di dare un contributo partendo dalla città di Latina, che è stata ed è impegnata su diversi fronti: la “Candidatura a Città della Cultura 2026, il Festival del ‘900”, la “Candidatura a Città del libro 2025”, la “Legge sul Centenario”. Ci auguriamo che in modo esplicito, la nostra Amministrazione comunale, maggioranza e opposizione e sia il sindaco Celentano, con delega alla cultura, sia Annalisa Muzio, Assessore all’Urbanistica, che ha partecipato ad entrambe le iniziative, vogliano fare proprio il progetto, assumerlo come patrimonio immateriale della città, inserirlo nel tema più generale della rigenerazione urbana. Dare, con questo, un riconoscimento ad un percorso, un metodo di azione, quello che vede nel confronto con i saperi esperti e nell’ascolto dei cittadini e delle comunità la questione prioritaria e imprescindibile di qualsiasi azione tesa alla qualità della vita e al benessere delle persone. Dare una prospettiva ed una speranza ai tanti che hanno partecipato, che hanno avuto la fortuna di dialogare con Agnoli e Faggiolani, con gli ultranovantenni Aurelio Paradiso, Giorgio e Gabriele Panizzi. Tra questi docenti e studenti del Liceo Classico, del Liceo Artistico, del Liceo Grassi, della Scuola media Frezzotti-Corradini, i rappresentanti del Centro Anziani Vittorio Veneto, associazioni, come Lestrella pop e L’Angolo di Chirone, al Nicolosi, con un interessante doposcuola multietnico, e la partecipazione appassionata e creativa degli studenti e della loro Consulta, delle Ostetriche di quartiere. Significativi anche gli interventi degli scout di San Marco e di San Luca e del vice parroco Don Leonardo, che ha potuto raccontare della solitudine, della povertà educativa e culturale di tanti giovani. Questo percorso - conclude Costanzo - ha coinvolto tutti noi, con una medesima sensibilità etico-sociale e con un medesimo slancio ideale».