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Sanità

Pronto soccorso, la stanza "rosa" per le vittime di violenza utilizzata per altri pazienti

Caso sollevato dal sindacato Coina: locale sempre occupato per isolare pazienti infetti, in caso di necessità mancano spazi riservati

Pronto soccorso, la stanza "rosa" per le vittime di violenza utilizzata per altri pazienti

In un pronto soccorso come quello dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, che vive quotidianamente una grave condizione di sovraffollamento, carenza di spazi e personale per la portata dei pazienti, succede anche che la stanza riservata ai soggetti considerati vulnerabili, ossia donne vittime di violenza o abusi e minorenni, venga abitualmente utilizzata per altre tipologie di emergenze.

Fatto sta che quando è necessario attivare la procedura per un codice rosa, lo spazio a esso dedicato non è disponibile, in violazione della normativa vigente, ma anche dei diritti di chi avrebbe bisogno di uno spazio riservato. A denunciare questa pratica è il sindacato delle professioni sanitarie Coina, che ha segnalato all’Asl di Latina la situazione di grave criticità organizzativa e assistenziale, ormai diventata una prassi consolidata. «Ci è stato segnalato che la stanza dedicata al percorso “Codice Rosa”, destinata esclusivamente all’accoglienza e alla messa in sicurezza di donne vittime di violenza o abusi, inclusi minori, risulta sistematicamente indisponibile per la funzione prevista - spiega Alessandro Britolli, segretario per la provincia di Latina - Tale spazio, fondamentale nel percorso assistenziale riservato alle vittime di reati sensibili, viene impropriamente adibito all’isolamento di pazienti infettivi, affetti da patologie come scabbia, tubercolosi o altre malattie infettive. Ciò oltre a costituire una grave violazione dei protocolli previsti per la gestione dei casi “Codice Rosa”, comporta evidenti disagi operativi e professionali per il personale sanitario coinvolto, che si trova nell’impossibilità di garantire un adeguato supporto assistenziale, psicologico, logistico e di privacy alle pazienti vulnerabili».

L’organizzazione sindacale chiede con fermezza che sia ripristinata la funzionalità della stanza dei codici rosa: «È inaccettabile che una struttura ospedaliera di tale rilevanza sia priva di spazi distinti e adeguati alle diverse necessità assistenziali. L’Asl di Latina ha infatti recepito lo scorso anno le linee guida nazionali in materia di soccorso e assistenza alle donne vittime di violenza. Tale quadro normativo ha come obiettivo quello di garantire un intervento adeguato e integrato nel trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza maschile produce sulla salute della donna». La segreteria pontina del Coina chiede quindi  il ripristino immediato dell’uso esclusivo della stanza “Codice Rosa” per le vittime di violenza e abusi come previsto dai protocolli e  l’adozione di misure organizzative alternative per l’isolamento dei pazienti affetti da patologie infettive.

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