Il caso
30.08.2025 - 08:30
Diffamazione, revenge porn. E poi accesso abusivo al sistema informatico ma anche vilipendio a cariche dello Stato e del Governo perché tra le vittime c’è anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Sono alcune delle ipotesi di reato su cui lavora la Polizia Postale del Lazio per l’inchiesta che ha portato alla chiusura del sito Phica. eu. Il sito è stato chiuso in autotutela come disposto dall’amministrazione. Migliaia di foto di donne del mondo della politica, dello spettacolo e del giornalismo e non solo, sono state rubate e pubblicate sulla piattaforma e migliaia di persone hanno postato commenti violenti e sessisti.
Tra le vittime anche la consigliera comunale di Latina e vice segretario regionale del Partito Democratico Valeria Campagna che aveva denunciato tutto invitando altre donne a denunciare. Intanto è pronta una prima informativa di reato da parte della Polizia Postale.
Le indagini si muovono in più direzioni per risalire prima di tutto alle modalità di prelievo delle foto alle vittime mettendole poi nel sito: in questo caso il reato è quello di accesso abusivo al sistema informatico. Inoltre saranno valutati altri profili di responsabilità.
Contestata anche la diffamazione come nel caso di commenti che hanno leso la dignità della persona presa di mira con i post.
Una volta che è scoppiato il caso molti utenti che avevano lasciato commenti sessisti e violenti hanno cercato di cancellare ogni traccia on line. La Polizia Postale ha chiesto ai responsabili del portale gestito in Italia ma con una sede all’estero gli indirizzi identificativi.
Oltre a Valeria Campagna, è emerso che anche alcune immagini delle giornaliste del Tg1 erano finite sul sito. «E’ rivoltante e non siamo corpi da umiliare», avevano dichiarato subito dopo la scoperta, invitando anche loro a denunciare. Nel capoluogo pontino, una donna di 35 anni, ha denunciato un caso di revenge porn: anche a lei le avevano rubato le foto dai suoi profili social. In questo caso erano state ritoccate.
Sulla scorta delle denunce che stanno arrivando da tutta Italia, quasi di sicuro, oltre che la Procura di Roma, saranno interessate anche altre procure di Italia.
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