Cerca

Cronaca

Sito sessista, identificato il gestore di Phica.eu: è un 45enne italiano

Il sito è finito al centro delle polemiche per contenuti volgari e non autorizzati. Tra le vittime anche Valeria Campagna (Pd)

Sito sessista, identificato il gestore di Phica.eu: è un 45enne italiano

Identificato dalle autorità l'amministratore del sito Phica.eu, il sito sessista che negli ultimi giorni ha scatenato un’ondata di indignazione per la pubblicazione illecita di immagini e commenti volgari ai danni di donne comuni, politiche, attrici e influencer.  Il nome era stato anticipato dal Domani: si tratta di Vittorio Vitiello, 45 anni.  L'uomo  risiede a Scandicci, ma è originario di Pompei.

 Secondo le ultime rivelazioni, il presunto amministratore del portale sarebbe  Vitiello, conosciuto sul web con i nickname “Phica Master” e “BossMiao”, sarebbe stato interrogato dalla polizia postale nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura.

A darne conferma è stato su Facebook l’esperto di cyber intelligence Alexandre Orlosky, che ha scritto: «È stato interrogato Vittorio Vitiello, residente in Toscana, conosciuto come BossMiao o Phica Master. È lui che si occupava delle estorsioni per far cancellare i contenuti dal sito. Giustizia verrà fatta».

Non sarebbe la prima volta che l’uomo finisce nel mirino delle autorità: già nel 2019 il sito era stato segnalato per la presenza di foto e contenuti lesivi rivolti a personaggi dello spettacolo, accompagnati da commenti offensivi e sessisti. Allora Vitiello venne ascoltato dagli investigatori e si mostrò collaborativo, arrivando perfino a fornire indirizzi Ip.

Nei giorni scorsi si sono moltiplicate le denunce indignate di chi è finito sul forum online. Tra loro, anche la consigliera comunale di Latina Valeria Campagna, vice-segretaria regionale del Partito democratico, che ha ha denunciato l’accaduto come una “grave violenza digitale che colpisce le donne non solo nell’immagine ma nella dignità stessa della persona”. Campagna ha chiesto un intervento deciso delle istituzioni per contrastare queste forme di abuso online, sottolineando come la rete non possa diventare “zona franca per la violenza e l’odio sessista”.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione