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Il fatto

Spiagge, affondo dell’Agcm a Gaeta

Ricorso per motivi aggiunti contro le delibere di febbraio che, di fatto, agevolerebbero gli attuali concessionari o soggetti a loro vicini

Spiagge, affondo dell’Agcm a Gaeta

Siamo al muro contro muro sui progetti di finanza per le spiagge di Gaeta tra il Comune e l’Autorità garante per il mercato e la concorrenza.

Quest’ultima, per il tramite degli avvocati Claudia Giardina, Enrico Labella e Gabriele Maria Polito, ha presentato ricorso per motivi aggiunti contro il Comune di Gaeta, e per esso del sindaco pro tempore, rappresentato dagli avvocati Francesco Cardarelli, Filippo Lattanzi e Diego Campugiani.

L’Authority chiede l’annullamento delle delibere di Consiglio dello scorso 19 febbraio inerenti i progetti di finanza delle spiagge di Serapo e dell’Ariana. Si tratta di atti che seguono la delibera consiliare del 19 giugno 2024 anch’essa impugnata davanti al Tar di Latina dalla stessa Autorità di garanzia. Le delibere sono quasi tutte sovrapponibili e riguardano istanze relative a project financing inerenti spazi attualmente in concessione agli stessi autori delle istanze e «presuppongono una sostanziale proroga delle concessioni esistenti per ulteriori venti anni».

Scrivono gli avvocati dell’Agcm: «... infatti a presentare i progetti sono i concessionari uscenti (o comunque soggetti ad essi vicini), per i quali, è bene ricordare, le proroghe delle concessioni sono state dichiarate illegittime» dal Tar di Latina. Sempre il ricorso depositato il 19 settembre sottolinea che già i giudici amministrativi hanno ritenuto che i concessionari attuali, stante la procedura di progetto di finanza, godrebbero «del diritto di prelazione in sede di aggiudicazione».

Dopo il primo verdetto del Tar il Comune di Gaeta è comunque andato avanti e ha varato a febbraio scorso le delibere che ora sono oggetto di richiesta di annullamento per motivi aggiunti. «L’Autorità si vede quindi costretta a impugnare anche le delibere» di febbraio. Viene ribadito altresì che il Comune di Gaeta non si è conformato ai pareri dell’Autorità, ma ha addirittura confermato la propria decisione sui progetti di finanza.

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