I dettagli
28.09.2025 - 11:42
Quando la mattina del 28 aprile 2025 il quarantenne Luigi Magrino, ufficialmente noleggiatore di auto, viene ucciso in un distributore di Mondragone, quasi nessuno sapeva molto della sua vita. Compariva nel casellario giudiziario come uno con qualche problema pregresso, piccole truffe e similari.
In realtà col passare dei giorni è emerso altro, era stato anche condannato con rito abbreviato a sette anni nel processo «Ricetta Express». Infatti la sua performance peggiore l’aveva interpretata alcuni anni prima di essere ammazzato da un commerciante di Caserta, nel 2018 quando era cliente fisso del «dottor morfina», cioè Nicola Pagano, 65 anni, residente a Santi Cosma e Damiano, all’epoca dei fatti dirigente medico del Dono Svizzero, condannato tre giorni fa a sette anni di reclusione e 30mila euro di multa dopo un lungo processo nel quale è stato difeso dagli avvocati Domenico Di Tano e Pasquale Cardillo Cupo.
Magrino ogni giorno comprava fiale di preparati medici con effetto stupefacente da Pagano. Nessun fraintendimento, entrambi sapevano che quei medicinali erano surrogati della droga, garantiti dal servizio sanitario nazionale ai malati oncologici gravi e solo a loro dietro prescrizione. Il medico aveva disponibilità di quei preparati erogati «al di fuori dei protocolli e per uso non terapeutico, senza prescrizione medica».
Praticamente ogni giorno Luigi Magrino chiamava Nicola Pagano e si accordava con lui per la «dose» e il prezzo. La fiala aveva un nome convenzionale tra i due, «la fattura». Il 23 novembre 2018, Magrino va a prendersi la morfina all’ospedale di Formia, dove l’altro lavorava; lo chiama e ordina: «portami tre fatture che sono vicino alla porta». Il 27 novembre 2018 Pagano dice al «cliente»: «... domani due te ne posso dare.. mi so dovuto fare la notte stanotte per prenderla.. per prenderne tre per domani».
Magrino poi spacciava quelle fiale evidentemente e sempre in codice dice: «... dotto’ a che ora le porti quelle due fatture che io poi le devo portare dal commercialista?»; il 28 novembre 2018 Magrino chiede insistentemente due «fatture» e si dice disposto a pagarle 200-300 euro; il medico gli risponde: «... due te le riesco a procurare, però mi devi portare 120 euro». Per quanto da questo quadro desolante appare evidente che in quegli anni al Dono Svizzero i controlli dentro il sistema di smistamento dei farmaci era collassato, qualche volta c’erano comunque dei problemi. E infatti in una occasione Nicola Pagano dice che quel giorno non ha «libero accesso alle fatture».
Spietato e consapevole il «dottor morfina» si lamenta quando non viene pagato per le somme stabilite: «...il problema è un altro, il problema è della moneta ciccio, senza moneta purtroppo questo mondo non cammina... io lavoro dappertutto ciccio, a me i soldi mi servono».
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