Cronaca
30.09.2025 - 11:00
I droni sono sempre più diffusi, ma il loro utilizzo è disciplinato da regole e obblighi stringenti che in pochi rispettano. Come dimostra l’esito di una verifica compiuta dalla Polizia Locale di Latina, che ha smascherato uno dei fotografi amatoriali più attivi sui social network nella condivisione di immagini e filmati prodotti dal cielo: un uomo di 53 anni del capoluogo è stato indagato in stato di libertà per la violazione del codice della navigazione, perché utilizzava il drone senza essersi dotato del necessario patentino di pilotaggio remoto riconosciuto dall’Enac, ma anche perché non aveva attivato la doverosa copertura assicurativa e soprattutto sorvolava zone vietate senza essere munito del nulla osta della Prefettura e soprattutto dell’autorizzazione dell’Enac per svolgere operazioni specializzate critiche.
L’utilizzo “ludico” di buona parte dei droni in circolazione finora non ha destato l’attenzione delle autorità, ma l’impiego sempre più diffuso e soprattutto i possibili impieghi illeciti, richiedono controlli sempre più stringenti. Anche e soprattutto perché buona parte del territorio di Latina è soggetto a zone di protezione più o meno sensibili, alcune delle quali si sovrappongono tra loro: per sorvolare è necessaria l’autorizzazione di Enac e Prefettura, ma anche degli enti che si trovano in quelle aree e necessitano di tutele particolari, come gli edifici che ospitano corpi di polizia e militari, oppure il carcere. Limiti di volo sono previsti anche nelle zone sottoposte a tutela del parco nazionale, come ad esempio il tratto di lungomare che va da Capoportiere a Rio Martino.
Il fotografo denunciato aveva condiviso sui social numerose foto scattate dal drone su zone vietate, come alcune che mostravano l’interno della Questura o del Comando carabinieri forestali di Fogliano. Agli agenti della Polizia Locale ha dichiarato di avere posseduto un solo drone con un peso inferiore ai 250 grammi, per il quale non è previsto quindi il patentino obbligatorio, che tuttavia non ha esibito al momento del controllo perché ha dichiarato di averlo perso in mare, ma sui social menzionava sia quello che un drone di peso superiore e soprattutto condivideva foto scattate da altezze molto elevate, che richiedono appunto droni di potenza e peso maggiori. In ogni caso violava anche il limite di altezza dei voli, fissato a 120 metri e non aveva mai ottenuto l’autorizzazione per il sorvolo delle zone con limitazioni, ovvero non era registrato al sito internet d-flight del gruppo Enav, per la gestione del volo civile. In assenza di patentino e autorizzazioni, il drone può essere utilizzato solo a vista, in campo aperto, ovvero senza il sorvolo di persone, lontano da assembramenti di persone e a più di 150 metri dagli agglomerati urbani.
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