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Il caso

Minimarket etnici, il Tar blocca la stretta

Il Comune dovrà “spiegare” entro quindici giorni l’ordinanza che impone lo stop alla vendita dalle 21 fino alle ore 5

Minimarket etnici, il Tar blocca la stretta

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha stoppato, almeno per il momento, l’ordinanza del Comune di Pomezia che imponeva la chiusura notturna degli esercizi di vicinato. Con un’ordinanza emessa ieri, la Sezione Seconda Ter del Tar, ha infatti disposto una sospensione del giudizio, dando al Comune quindici giorni di tempo per depositare una relazione che spieghi i motivi alla base del provvedimento contestato.

La vicenda giudiziaria era stata avviata da un ricorso presentato da otto cittadini, rappresentati dall’avvocato Maurizio Barca. I ricorrenti, che sono titolari di minimarket etnici, hanno chiesto l’annullamento dell’ordinanza sindacale numero 18 del 31 luglio scorso, con la quale il primo cittadino aveva imposto la chiusura obbligatoria di tali attività dalle ore 21 alle 5 per tutti i giorni della settimana, per una durata di novanta giorni.

Il Collegio giudicante, non ha tuttavia deciso nel merito della richiesta di sospensione immediata del provvedimento. Ha piuttosto ritenuto necessario acquisire maggiori elementi prima di pronunciarsi. Per questo ha imposto al Comune di Pomezia, che non si è ancora costituito in giudizio, di produrre una “breve relazione sui fatti di causa” entro quindici giorni.

Contestualmente, il Tar ha invitato gli stessi ricorrenti a depositare, nello stesso termine, tutta la documentazione necessaria a comprovare la loro affermazione di essere effettivamente titolari di “esercizi di vicinato nel settore alimentare misto” nell’area interessata dall’ordinanza. La causa è stata quindi rinviata alla camera di consiglio del 21 ottobre prossimo, quando il Tribunale, esaminati gli atti prodotti, potrà valutare sia la richiesta cautelare che il prosieguo del giudizio di merito.

La decisione presa dal Tribunale Amministrativo regionale del Lazio rappresenta dunque solo una prima tappa di un iter giudiziario il cui esito è tutto da decifrare.

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