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La richiesta

Abusi sessuali sulla figlia, il pm chiede la condanna a otto anni

Nel luglio del 2024 l'arresto dei Carabinieri. La vittima della violenza era un minore

Abusi sessuali sulla figlia, il pm chiede la condanna a otto anni
Chiesti otto anni di reclusione dal pubblico ministero Martina Taglione nei confronti dell’uomo di   55 anni, residente a Latina Scalo, accusato di aver abusato della figlia, una adolescente. Il reato contestato è quello di violenza sessuale aggravata. Ieri si è svolta l’udienza in Tribunale davanti al giudice per l’udienza preliminare Mara Mattioli.

L’imputato, difeso dall’avvocato Marco Reale, ha scelto il giudizio abbreviato, un rito previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena alla luce degli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari. La difesa parlerà il prossimo 3 dicembre e a seguire il giudice entrerà in camera di consiglio e poi uscirà con la sentenza.
Ieri mattina nel corso della sua requisitoria il magistrato inquirente ha sottolineato la gravità delle condotte dell’uomo che è sempre detenuto in carcere mettendo in luce l’attendibilità del narrato della parte offesa, convinta a raccontare quello che aveva subito grazie al fidanzato. Nel corso delle indagini si era svolto anche un incidente probatorio ed erano state cristallizzate le dichiarazioni dell’adolescente.
Alla luce di quello che era emerso nel corso dell’esame davanti al gip, la pubblica accusa aveva sottolineato che le dichiarazioni erano molto dettagliate. La misura restrittiva nei confronti dell’uomo era stata eseguita nel luglio del 2024 a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Latina. Contestata l’aggravante oltre che della minore età della parte offesa anche del vincolo parentale. 
Il giudice nel corso del processo aveva disposto anche  una perizia affidata alla psicologa Gabriella Errico ed era venuto alla luce che l’imputato è una persona capace di intendere e di volere e che le dichiarazioni della minore sono attendibili. La difesa aveva nominato una consulente di parte, la psicologa Gabriella Marano e secondo le conclusioni a cui era giunta: la parte offesa era suggestionabile.  Anche davanti ai giudici del  Tribunale del Riesame di Roma  sia le esigenze cautelari avevano retto che l’impianto accusatorio rimasto inalterato. Gli abusi sessuali erano andati avanti per oltre un anno e l’adolescente aveva mostrato grande soggezione. Erano stati i Carabinieri della stazione di Latina Scalo con il supporto del Nucleo Operativo Radiomobile della stessa Compagnia di Latina, a condurre le indagini che avevano portato in carcere il 55enne.

Il processo è alle battute finali e si concluderà tra tre mesi. Il caso era venuto alla luce un anno e mezzo fa e i fatti sono andati avanti per molto tempo fino a quando la ragazza non ha trovato la forza di denunciare e raccontare tutto. Una volta chiusa l’inchiesta, la difesa aveva chiesto un rito alternativo. 

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