Interrogata l’infermiera arrestata per abusi sessuali

Si sono svolti gli interrogatori di garanzia nei confronti dell’infermiera dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, di un uomo e della moglie di lui, entrambi di Velletri, destinatari di una ordinanza di custodia cautelare per detenzione e produzione di materiale pedopornografico. Era l’interrogatorio di garanzia che si è svolto davanti al magistrato che ha firmato il provvedimento cautelare.

L’infermiera nel corso di una lunga deposizione ha risposto alle domande del giudice che ha emesso il provvedimento restrittivo, ricostruendo le dinamiche psicologiche del periodo in cui sono avvenuti i fatti contestati, confermando le prime dichiarazioni rilasciate dai colleghi dell’ospedale della donna che l’ avevano vista profondamente diversa rispetto a prima, dimagrita di oltre venti chili. Il via alle indagini a seguito di una richiesta di intervento da parte degli stessi colleghi.

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Mobile di Latina hanno notificato l’ordinanza cautelare richiesta dal pubblico ministero Maria Perna dove viene contestato anche il reato di violenza sessuale per un episodio avvenuto lo scorso marzo. I fatti sono gli stessi della prima ordinanza cautelare che era stata emessa lo scorso 9 giugno dal giudice Laura Morselli.

La misura restrittiva era stata emessa anche nei confronti dell’uomo di Velletri con cui l’infermiera a quanto pare ha avuto una relazione, anche la moglie del 36enne era stata destinataria del provvedimento restrittivo sempre per gli stessi reati.

I tre indagati sono detenuti in carcere, le due donne dallo quattro mesi sono a Rebibbia. Tra pochi giorni, il 21 ottobre intanto è fissata in Corte di Cassazione a Roma l’udienza avverso il rigetto per marito e moglie; a impugnare la decisione dei magistrati è stato l’avvocato Alessandro Aielli. Il ruolo di marito e moglie sarebbe di compartecipi. Gli investigatori avevano anche analizzato le chat tra l’uomo, l’infermiera e la moglie di lui. La Polizia aveva trovato alcuni file che ritraevano l’adolescente relativi a dei fatti avvenuti in un arco temporale molto breve. L’infermiera era stata anche sospesa dalla Asl.