Cronaca
14.10.2025 - 20:45
L'inchiesta della Procura di Roma, condotta dal pm Carlo Villani e coordinata dall'Antimafia, ha raggiunto la sua conclusione, focalizzandosi su un vasto traffico di smaltimento abusivo di rifiuti speciali lungo l'area della Pontina. Sono in totale 15 le persone indagate che ora hanno venti giorni per chiedere di essere ascoltate dall'autorità giudiziaria.
Al centro dell'indagine resta l'imprenditore Gianni Altobelli, patron di una società del settore ecologico, già sottoposto agli arresti domiciliari nei mesi scorsi. L'accusa per lui e gli altri indagati è di aver "gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti
Lo Sversamento Illecito: Numeri da Capogiro
Le carte dell'inchiesta ricostruiscono una serie di sversamenti con numeri impressionanti, tra cui: oltre 540 tonnellate di batterie al piombo esauste e circa 840 tonnellate di rottami provenienti da veicoli fuori uso. Si parla inoltre di più di 3.600 tonnellate di rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi, anche di origine edile. Secondo l'accusa, le irregolarità nella gestione del traffico erano molteplici, con l'utilizzo di formulari contenenti false dichiarazioni, omettendo l'obbligo di iscrizione all'albo nazionale per i soggetti cedenti e accettando rifiuti speciali in assenza dei necessari formulari
Auto Rubate e Coinvolgimento Imprenditoriale
Tra i materiali smaltiti in maniera irregolare risulterebbero esserci anche i resti di vetture rubate. Oltre alle misure cautelari personali, la Polizia Giudiziaria aveva già sottoposto a sequestro le società coinvolte. Con la notifica della chiusura delle indagini, si avvicina la fase processuale che farà luce definitiva sull'entità e sulle responsabilità degli illeciti ambientali lungo la Pontina.
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