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L'intervento

Caso Acqualatina, l’opposizione chiede chiarezza: “Tradito il mandato del Consiglio”

Sale la tensione in Comune dopo le accuse mosse dalla maggioranza: "E' in atto un vergognoso tentativo di bloccare i lavori della commissione Trasparenza”

Caso Acqualatina, l’opposizione chiede chiarezza: “Tradito il mandato del Consiglio”

Sale la tensione in Comune dopo le accuse mosse dalla maggioranza ai gruppi di opposizione e alla presidente della Commissione Trasparenza Maria Grazia Ciolfi. In una nota congiunta, i consiglieri di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 respingono “con fermezza” quelle che definiscono “accuse infondate e strumentali”, pervenute dai componenti della commissione di centrodestra ribadendo di non aver avuto accesso ad alcun documento riservato o non protocollato sulla vicenda di Acqualatina. “Le nostre valutazioni — spiegano i gruppi consiliari Lbc, M5S, Pd, Per Latina 2032— si basano esclusivamente su notizie giornalistiche confermate da autorevoli fonti pubbliche, che hanno riportato fatti di estrema gravità politica e istituzionale”. Al centro della polemica, la vicenda legata all’assemblea straordinaria di Acqualatina. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, il Comune di Latina avrebbe proposto di rinviare la seduta e di ridurre l’aumento di capitale da 30 a 14 milioni di euro, coprendo la restante parte attraverso i crediti vantati dai Comuni verso la società.

Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe — secondo l’opposizione — in “netto contrasto” con il mandato espresso dal Consiglio comunale, che aveva impegnato la sindaca a votare contro l’aumento di capitale. “È proprio per verificare questi fatti — si legge ancora nel comunicato - che la Commissione Trasparenza è stata convocata. Ma alla richiesta di chiarezza si è risposto con un vergognoso tentativo di bloccare i lavori della commissione”. L’opposizione accusa infatti la sindaca di non aver trasmesso alla Commissione l’atto di delega al proprio rappresentante, l’avvocato Mignano, che non avrebbe rispettato il mandato ricevuto dal Consiglio, avanzando proposte “di segno opposto a quelle deliberate dall’aula” e non presentandosi poi alla seduta della commissione. A rendere ancora più teso il clima, anche le dichiarazioni dell’assessora alle Partecipate, Paola Nasti, che avrebbe ammesso in commissione di non essere stata informata su quanto avvenuto in assemblea: un fatto che l’opposizione definisce “gravissimo” e “indice di una mancanza di trasparenza interna alla stessa maggioranza”. “La Commissione Trasparenza — sottolineano i gruppi di minoranza — ha semplicemente svolto il proprio dovere, portando all’attenzione un tema di estremo interesse per i cittadini. Il polverone sollevato dalla maggioranza serve solo a distogliere l’attenzione dall’unico vero fatto politico: il tradimento del mandato conferito dal Consiglio comunale e quindi della volontà popolare.” Nel comunicato, i gruppi consiliari ribadiscono infine il ruolo della Commissione Trasparenza come organo politico di garanzia, presieduto dall’opposizione proprio per assicurare il controllo sugli atti amministrativi e la tutela della legalità. “Continueremo a fare ciò per cui la Commissione è nata: vigilare, garantire il diritto dei cittadini alla verità e controllare l’operato di chi governa. È questo — e solo questo — il mandato che intendiamo onorare fino in fondo.”

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