Cronaca
19.11.2025 - 21:30
Il processo Satnam bis è iniziato con una raffica di eccezioni oggi pomeriggio davanti al giudice Trapuzzano.
In aula entrambi gli imputati, gli imprenditori agricoli Antonello Lovato e il padre Renzo accusati del reato di caporalato. Sono sette le parti offese: Soni, la compagna del bracciante agricolo morto il 19 giugno del 2024, lo stesso Satnam Singh ed altri connazionali.
La Procura contesta due aggravanti: oltre al numero degli impiegati superiori a tre, il pubblico ministero Marina Marra mette in rilievo che i lavoratori sfruttati sono stati esposti a situazioni di grave pericolo, in particolare per le condizioni di lavoro, «impiegandoli per svolgere mansioni improprie mediante l’utilizzo di attrezzatura artigianale e pericolosa».
Hanno inoltre chiesto di stare nel processo quali parti civili i Comuni di Cisterna e Latina, per i quali erano presenti in aula entrambi i sindaci, Valentino Mantini e Matilde Celentano, nonché la Camera del Lavoro della Cgil e la Flai Cgil Latina-Frosinone. La discussione sulle plurime questioni preliminari sollevate dai difensori dei Lovato è durata oltre un’ora, anche in considerazione delle controdeduzioni degli avvocati delle parti civili che insistono nel riconoscimento della legittimazione a stare nel processo per il danno arrecato da questa grave forma di sfruttamento a tutto il mondo del lavoro rappresentato dalla Cgil e per le città di Cisterna e Latina per il vulnus subito dalle rispettive comunità. Al Comune di Latina, rappresentato dall’avvocato Cinzia Mentullo, è stato eccepito il fatto che si sia già costituito nel processo per la morte di Satnam. Il legale dell’ente ha però ribattuto che si tratta di fatti diversi.
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