Il fatto
25.11.2025 - 09:08
La rete investigativa dell’antimafia torna a stringersi sul territorio pontino. Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, all’alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Latina, insieme ai militari delle compagnie territoriali, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone, ritenute gravemente indiziate – a vario titolo – di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Roma, arriva al termine di un’indagine condotta tra marzo e aprile 2025, frutto dell’attività info-investigativa sviluppata dai Carabinieri sul territorio. Proprio grazie a quel lavoro capillare, gli investigatori sono venuti a conoscenza di una tentata estorsione poi confermata dalle stesse vittime davanti alla Direzione Distrettuale Antimafia.
Il quadro ricostruito dagli inquirenti non lascia spazio a dubbi sul carattere intimidatorio dell’azione contestata. Secondo quanto accertato, uno dei presunti responsabili – pur essendo ristretto agli arresti domiciliari – avrebbe sfruttato un permesso regolarmente concesso per avvicinare le vittime. L’obiettivo: costringerle a licenziarsi dal loro impiego presso un’attività commerciale sottoposta ad amministrazione giudiziaria, offrendo in cambio lo stesso stipendio percepito lavorando.
Una dinamica che, secondo gli investigatori, si inserisce pienamente nelle logiche tipiche del metodo mafioso: pressione psicologica, ingerenza nella gestione delle attività economiche e sostituzione forzata del personale come strumento di controllo del territorio.
Gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e, come previsto, vige la presunzione di innocenza.
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