La storia
26.11.2025 - 13:30
È il volto umano delle esplosioni che stanno sconvolgendo Latina. Non una statistica, non un numero, non un generico “danneggiato”, ma una persona concreta: Gina, cittadina di viale Kennedy, donna disabile in sedia a rotelle, madre di tre figli cresciuti da sola, sempre autonoma, sempre fiera, sempre indipendente. Fino a sabato scorso.
Il boato dell’ordigno esploso davanti alla palazzina ha devastato la sua automobile: non un semplice veicolo, ma l’unico strumento che le permetteva di vivere una vita dignitosa — un’auto attrezzata con elevatore personalizzato, conquistata con sacrifici economici e resistenza personale. Era il suo mezzo per fare sport, muoversi, incontrare altri, svolgere attività quotidiane. Oggi quell’auto non esiste più.
«La signora Gina non ha mai chiesto nulla — ricordano i rappresentanti del GT Movimento 5 Stelle Latina — se non il diritto di vivere in sicurezza. Ora è lei a pagare il prezzo più alto di una violenza che nessun cittadino merita».
La situazione non riguarda solo lei: i residenti del primo piano hanno trascorso giorni con le finestre sfondate, in pieno novembre. Interi appartamenti sono rimasti esposti al freddo. Intere famiglie con camere distrutte, porte divelte, vetri ovunque. Un intero quartiere si sente ostaggio di un clima di paura crescente.
E soprattutto resta una domanda terribile e reale: chi sarà il prossimo?
Il GT M5S Latina, tramite Malagola Benedetta e Pasquale Palmisano, lancia una richiesta al Comune di Latina, definita urgente e concretissima:
– un fondo straordinario per le vittime degli attentati criminali che stanno colpendo la città;
– risorse immediate per ripristinare o sostituire la vettura di Gina;
– supporto tecnico e amministrativo per velocizzare ogni procedura;
– soluzioni temporanee per consentirle di muoversi autonomamente fin da subito.
Non si tratta solo di riparare un danno materiale. Si tratta di difendere la dignità delle persone fragili e la sicurezza psicologica dei cittadini. Perché — come ricorda M5S Latina — i beni materiali possono essere ripristinati, ma la paura che entra nelle case resta dentro a lungo.
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