Giudiziaria
03.12.2025 - 09:30
Armando Cusani non poteva condizionare i funzionari né gli imprenditori e lo dimostrerebbero le stesse prove prodotte dall’accusa al processo Tiberio che ieri è arrivato ad una delle tappe più importanti: le discussioni delle parti civili e di alcuni difensori. In oltre un’ora di arringa, Luigi Panella, avvocato del principale imputato, ha dapprima cercato di smontare l’utilizzabilità delle intercettazioni e poi ha sostenuto che in nessuna delle contestazioni Cusani aveva influenza, persino nella nomina di Isidoro Masi intervenne quando tutto era già accaduto e «lui nemmeno lo sapeva».
Ma è stato l’hotel Tiberio, ancora una volta, il centro di gravità di quella che è la ricostruzione giudiziaria degli anni in cui era già sequestrato ma con la battaglia per salvarlo ancora in corso, ossia il periodo antecedente gennaio 2017, quando scattarono le misure cautelari. Sono imputati, oltre a Cusani, l’architetto Isidoro Masi, già dirigente della Provincia di cui Cusani è stato Presidente e approdato poi all’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga, Massimo Pacini, sempre dirigente dell’ente, Antonio Avellino, Andrea Fabrizio e Nicola Volpe, tutti imprenditori accusati a vario titolo di turbativa.
In apertura dell’udienza davanti al collegio presieduto dal giudice Nadile, a sorpresa, ha rilasciato spontanee dichiarazioni proprio uno degli imprenditori, Nicola Volpe. Di fatto ha sostenuto di non aver mai condizionato alcun appalto perché non aveva soldi per farlo e non aiutò mai Mauro Ferrazzano, anch’egli indagato e giudicato con rito alternativo, poi deceduto. Volpe ha iniziato il suo intervento parlando del trauma della custodia cautelare in carcere, elaborato studiando in seguito le carte del procedimento. «Non ho mai fatto alcuna turbativa, non ho mai preso un solo sub appalto né appalto a Sperlonga, se avessi avuto il potere di condizionare una gara lo avrei fatto per me non per terzi. Conosco Masi perché abitiamo a breve distanza l’uno dall’altro e ci ho parlato perché lui è un bravo architetto del restauro e volevo che restaurasse la chiesa che frequento come componente dei Cavalieri di San Silvestro», ha detto in aula.
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