Il fatto
16.12.2025 - 09:58
In carcere da febbraio dopo l’arresto con oltre due chili di sostanze stupefacenti, un uomo di 39 anni aveva ottenuto di recente la misura cautelare meno afflittiva degli arresti domiciliari, anche alla luce di una patologia che gli rendeva impossibile la vita dietro le sbarre, ossia una grave allergia agli acari.
Peccato che durante la permanenza a casa, non abbia rispettato le prescrizioni imposte dal giudice: avrebbe infatti ricevuto ospiti nell’abitazione, persone che l’uomo non era autorizzato a incontrare durante gli arresti. Gli unici contatti concessi, infatti, erano quelli con i familiari conviventi. Per questa ragione lo stesso giudice per le indagini preliminari Mara Mattioli ha disposto l’aggravamento della misura cautelare per M.L., assistito dall’avvocato Stefano Ciapanna.
Le porte del carcere sono tornate a spalancarsi ieri per il 39enne di Latina, raggiunto dai carabinieri della Compagnia di Latina presso la sua abitazione dove era ristretto in regime di arresti domiciliari, portato in caserma per le pratiche della notifica del provvedimento emesso dal Tribunale di Latina, poi associato presso la Casa Circondariale di via Aspromonte.
L’arresto di M.L. risale allo scorso mese di febbraio, quando gli investigatori della Polizia si erano presentati in casa sua, nella zona dell’ex Villaggio Trieste, per una perquisizione. L’operazione era stata portata a termine dalla Squadra Mobile dopo avere raccolgo una serie di sospetti sul suo conto che si erano rivelati fondati: nell’appartamento, all’interno del frigorifero, i detective della Questura avevano trovato circa due chili di hascisc, ovvero una ventina di panetti e alcuni frammenti, oltre ad alcune dosi di cocaina nascoste in altri punti dell’abitazione.
In casa con lui c’era anche la moglie, a sua volta indagata in stato di libertà. Per l’uomo era scatto l’arresto, con la custodia cautelare in carcere, perché in precedenza era già stato arrestato per questioni di droga. Tre anni prima erano stati i carabinieri della Compagnia di Latina a stringerli le manette ai polsi, quando cercò di scappare a un controllo infilandosi in un negozio di abbigliamento, avendo con sé un panetto di hascisc. La stessa tipologia di droga che a febbraio è stata trovata in abbondanza in casa sua.
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