22.12.2025 - 09:00
Ha pedinato la sua ex fin sotto casa del suo nuovo compagno e oltre ad averla insultata pesantemente, ha inviato ad altre persone delle foto intime minacciandola di farle del male. Sono le accuse che hanno portato nei giorni scorsi alla condanna di un uomo di 54 anni di origine romena che doveva rispondere di stalking con la contestazione del revenge porn.
I fatti avvenuti poco più di un anno fa nell’ottobre del 2024. La pena del Tribunale di Latina è di un anno e nove mesi a fronte di una richiesta della pubblica accusa di tre anni e sei mesi. La Procura aveva ipotizzato anche il reato di rapina da cui è stato assolto. T.V., queste le sue iniziali, era stato destinatario di una richiesta di giudizio immediato (un giudizio previsto quando vi è l’evidenza della prova) perchè l’uomo aveva ingenerato nella sua ex fidanzata un fondato pericolo per la sua incolumità. La donna era stata costretta a cambiare le abitudini di vita e conviveva con una forte paura.
Le condotte dell’uomo hanno cagionato nella parte offesa un fondato timore per la propria incolumità. La donna che a quanto pare non ha voluto più sapere niente del 54enne, sarebbe stata contattata con molta insistenza anche sui social. La Procura ha contestato nei confronti del presunto responsabile l’aggravante di essere stato legato alla vittima da un rapporto affettivo. Gli inquirenti avevano contestato anche un’altro reato: quello di revenge porn.
«Dopo aver acquisito due fotografie contenuto nel telefono cellulare prima regalato e che poi l’uomo ha rivoluto indietro - è riportato nelle carte dell’inchiesta - ritraenti in modo sessualmente esplicito il corpo della ragazza e destinate a restare private, le diffondeva utilizzando Messanger al nuovo fidanzato senza il consenso della parte offesa». Gli inquirenti avevano contestato anche la rapina perchè il 54enne avrebbe strappato alla donna il cellulare e si era impossessato della scheda. Sulla scorta di queste condotte la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a tre anni e mezzo, alla fine nei giorni scorsi il giudice Clara Trapuzzano Molinaro lo ha condannato a un anno e nove mesi, una pena inferiore rispetto a quanto chiesto dal pm. Nei confronti dell’uomo revocati gli arresti domiciliari.
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