Furti sempre più mirati mettono in ginocchio non solo l'agricoltura, ma l'intero indotto, un settore trainante per l'economia pontina. La disperazione vissuta in questi mesi da coltivatori e venditori di mezzi da lavoro è stata portata ieri all'attenzione del Comune di Latina nel corso di un incontro tra rappresentanti di categoria e amministratori locali organizzato con l'obiettivo di portare alla luce quella che viene percepita come una vera e propria piaga, affinché venga indirizzato per il verso giusto il grido d'allarme di un'intera categoria.
«La situazione è abbastanza problematica in provincia di Latina come in tante altre zone d'Italia - ci spiega Gianni Di Nardo, segretario generale di Unacma, l'Unione nazionale dei commercianti di macchine agricole intervenuto ieri all'incontro in Comune - Le statistiche ci rivelano che in realtà i furti sono in calo, ma la situazione negli anni è peggiorata. I ladri non rubano più i piccoli attrezzi agricoli, ma quasi esclusivamente trattori di grandi dimensioni, con danni economici molto più alti rispetto al passato. Dietro a questo fenomeno si nascondono probabilmente dei veri e propri gruppi di ladri molto organizzati che si spostano su tutto il territorio nazionale. Cambiano continuamente zona, anche per eludere i controlli, e prendono di mira varie realtà del mondo agricolo, sia le aziende agricolo che le concessionarie. Un fenomeno che, negli ultimi anni, è diventato sempre più dilagante, probabilmente per fronteggiare la domanda sempre maggiore di mezzi agricoli piuttosto potenti che arriva dalle grandi aziende dell'Est Europa, dove c'è un controllo minore sui veicoli agroindustriali. Abbiamo a che fare quindi con organizzazioni internazionali e per questo è necessario l'impegno di tutti, compresi gli amministratori locali, per fare sì che questo problema venga trattato, su scala nazionale, con l'importanza che merita».
Un appello raccolto, durante l'incontro di ieri, raccolto dal vice sindaco Maria Paola Briganti e da Felice Costanti, assessore alle attività produttive, che hanno assunto l'impegno di rappresentare nelle sedi istituzionali le ricadute di questo fenomeno criminale, a partire dall'Anci, l'Associazione nazionale dei comuni italiani.