Il sospetto è che sia stato in qualche modo costretto e che quel testamento in cui è spuntata la figlioletta della sua donna delle pulizie tra le destinatarie di una casa, sia stato in qualche modo ottenuto con l'inganno.

Per questo il pubblico ministero Giuseppe Miliano ha aperto un fascicolo sulla presunta truffa subita da un anziano di 84 anni che nell'agosto del 2017 scorso avrebbe modificato il suo testamento inserendovi all'interno la figlia della sua donna delle pulizie, a cui avrebbe donato un appartamento.

Ieri l'uomo è stato ascoltato nell'incidente probatorio, una delle acquisizioni di prova previste nella fase di indagini preliminari. I fatti risalgono al mese di agosto del 2017. La donna, di 34 anni di origini straniere, avrebbe preso servizio a casa dell'anziano su indicazione di un conoscente, per fare le pulizie in casa.

Un rapporto di lavoro come ce ne sono tanti, comunque, che però deve essere diventato qualcosa di più, se è vero che a un certo punto l'anziano avrebbe deciso di inserire nel suo testamento, già scritto, una clausola in cui avrebbe lasciato un suo appartamento alla figlioletta della donna. Sarebbe stato il figlio dell'anziano, ad accorgersi del fatto, e segnalare tutto alle forze dell'ordine.

Il legale della donna, l'avvocato Orfeo Palmacci, si dice convinto che non sia accaduto nulla di quanto denunciato. L'incidente probatorio si è reso necessario per cristallizzare i fatti proprio alla luce dell'età avanzata dell'uomo. La donna è indagata del reato previsto dall'articolo 613 del codice penale, ovvero di aver posto con diversi mezzi la persona in uno stato di incapacità di intendere e di volere. Ma l'indagine, aperta su denuncia di parte, è nella sua fase preliminare e sarà il pm a decidere se chiedere di andare a giudizio, e il gip a decidere se accogliere la richiesta.