Ha tutta l'aria di essere un errore, ma l'ordinanza con la quale il Comune intendeva vietare l'utilizzo di bicchieri e bottiglie di vetro per il consumo dell'alcol, ha messo in crisi la macchina organizzativa della festa patronale "Madonna dei Campi" di Borgo Carso e rischia di creare non pochi problemi per uno degli eventi più affollati dell'estate latinense. L'atto pubblicato dall'ente locale alla vigilia delle due settimane di festeggiamenti vieta infatti la vendita di alcolici e superalcolici, una svista nella redazione dell'ordinanza che lo staff del Sindaco tuttavia non ha ancora provveduto a rettificare. Il primo cittadino Damiano Coletta è fuori città per le ferie e l'ordinanza porta la firma del vicesindaco Maria Paola Briganti.
«Festa patronale Borgo Carso dal 18 agosto al 2 settembre - divieto di vendita di alcolici e superalcolici e di asporto di bevande in contenitori di vetro o lattine di alluminio». Letto così il titolo dell'ordinanza del sindaco numero 229 del 17 agosto 2018, sembra riportare ai tempi del proibizionismo americano. Ma nel suo contenuto l'atto comunale non è differente, visto che tra le righe si legge «divieto di vendita e o somministrazione di alcolici e superalcolici, in contenitori di qualsiasi specie e materiale» poi di seguito si aggiunge il divieto di utilizzare contenitori di vetro o lattine per la mescita da parte degli esercenti dalle ore 14 del 18 agosto alle 6 del 2 settembre in occasione della festa parrocchiale.
Insomma, se di errore si tratta, come gli uffici comunali hanno garantito ieri al parroco e ai commercianti del borgo, allora l'ordinanza è sbagliata dalla prima all'ultima riga. Un atto al limite della legittimità se non si trattasse di una svista, dato che si tratta di un provvedimento drastico, difficile da giustificare col solo obiettivo di «assicurare la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica in occasione della festa». Del resto non si sono mai registrati disordini a Borgo Carso ed è impensabile che i tanti frequentatori della festa possano accontentarsi di consumare le specialità culinarie rinunciando a un bicchiere di vino come a una birra fresca.
Un divieto del genere andrebbe tra l'altro notificato per tempo visto e considerato che gli organizzatori e gli esercenti coinvolti, alla vigilia dei festeggiamenti, hanno già acquistato gli alcolici. Invece è comparso venerdì pomeriggio sull'albo pretorio del sito internet del Comune, ma solo in serata un commerciante si è reso conto dell'insolito divieto. A quel punto è scattato il tam tam di telefonate in Comune in cerca di chiarimenti: al parroco è stato assicurato che si è trattato di un errore, ma ieri non è arrivata l'attesa rettifica. Intanto al borgo la festa è iniziata nel timore di brutte sorprese.