«La vostra azione ferisce in modo particolare la mia sensibilità di uomo e di artista, riaprendo una vecchia ferita mai chiusa». Con queste parole, piuttosto forti, Armandino Lecca - detto Armandì - autore del basamento ancora esistente e della restante opera andata distrutta in via Laurentina denominata "Solidarietà", ha chiesto al sindaco di Ardea, Mario Savarese, la rimozione della statua dell'Airone che, da diverse settimane, è collocata sulla colonna in peperino.

«Trovo difficile - scrive l'artista di Decimomannu, località sarda in provincia di Cagliari - capire la decisione di aver sistemato un'altra opera di un autore diverso sopra all'opera da me realizzata. La mia opera - aggiunge "Armandì" - era sistemata già dal 1998 e la sua collocazione fu deliberata dall'amministrazione di quel periodo».

Di conseguenza, Armandino Lecca chiede un sollecito riscontro alla missiva, attraverso cui chiede di rimuovere la statua dell'Airone: «Invito la signoria vostra - conclude la lettera - a trovare uno spazio diverso in modo da poter dare pari dignità all'opera dell'altro autore».
Ricordiamo, per chi non ne fosse al corrente, che il bassorilievo in travertino è "finito" sulla colonna in peperino qualche settimana fa, dopo alcune settimane di permanenza sulla Rocca di Ardea, nei pressi della scuola "Manzù".

Prima di passare dal centro storico, per alcuni anni la scultura era stata depositata nell'autoparco comunale, dopo essere stata esposta per un lungo periodo successivo alla sua donazione all'interno dei giardini del museo Manzù che, ironia della sorte, si trova a pochi mesi di distanza dall'opera realizzata nel 1998 da Armandì.