Nelle scorse ore, al termine di una verifica fiscale, i finanzieri della Compagnia di Nettuno - da qualche giorno guidati dal capitano Ambrogio Di Napoli, hanno sequestrato quasi un milione di euro di beni all'azienda "Dean Pesca", ossia la ditta di famiglia del sindaco di Anzio, Candido De Angelis, operante nel settore ittico. Dopo il comunicato stampa inviato dalla Finanza per evidenziare l'operazione, è stato lo stesso sindaco a dichiarare che l'azienda sottoposta a verifiche e provvedimenti era la sua.

Il fatto
Su disposizione del gip di Velletri, conti correnti e beni immobili per un valore complessivo di 934mila euro sono stati sequestrati e ritenuti corrispondenti all'Iva e alle imposte dirette evase dall'azienda del sindaco neroniano.

In particolare, stando a quanto reso noto dalla Finanza, le Fiamme gialle avrebbero scoperto «che gli amministratori della società avevano presentato, per quattro anni, le prescritte dichiarazioni fiscali abbattendo, attraverso la contabilizzazione di costi in realtà mai sostenuti per oltre 2,5 milioni di euro, il reddito prodotto sottraendosi così al pagamento dell'Iva per oltre 240 milaeuro e dell'Ires per oltre 650mila euro».

In virtù di ciò, i due amministratori della società sono stati denunciati per l'ipotesi di reato di infedele dichiarazione.

Il sequestro preventivo per equivalente, come accennato, ha riguardato la società; per la parte di incapienza, invece, riguarda i beni personali dei due indagati.

La "difesa" del sindaco
«E' la mia azienda, ho fiducia nella magistratura». Con queste parole, nella tarda mattinata di oggi (5 dicembre 2018), il sindaco Candido De Angelis ha reso nota la sua posizione rispetto all'indagine. «Non avendo nulla da nascondere informo che l'azienda alla quale fa riferimento il comunicato della Guardia di finanza è quella della mia famiglia. Ritengo doveroso assumermi le responsabilità e confido nell'operato della magistratura oltre che nell'esatta interpretazione delle norme in materia».

E da quest'ultima frase prende spunto un'altra considerazione del primo cittadino: «I dati riportati si riferiscono a un'attività di indagine che rispetto, pur non condividendo le conclusioni alle quali si è giunti. La vicenda sarà dibattuta nelle sedi competenti: faccio solo rilevare che il provvedimento di sequestro è intervenuto dopo la richiesta fatta dalla mia società all'Agenzia delle Entrate per verificare l'incongruità, e per certi aspetti l'insussistenza, delle violazioni contestate. Abbiamo dato anche espressa disponibilità a sanare eventuali posizioni debitorie che venissero accertate».