Quante storie conoscono Renato Pugliese e Agostino Riccardo? In fondo sono «solo» due giovanotti che hanno un bel curriculum criminale ma fatto di reati ordinari, seppure gravi. E ciò nonostante le loro vite, ma ancor più le loro dichiarazioni, lambiscono mondi apparentemente lontani dalla bassa manovalanza della criminalità locale, anche quella rivalutata come «organizzata» nella recente inchiesta Alba Pontina. Le avvisaglie che questi due sapessero troppo si sono avute al processo Arpalo quando la battaglia tra Procura e collegio di difesa si è concentrata sull'ammissione dei due collaboranti tra i testi del processo che vede come primo imputato l'ex deputato Pasquale Maietta ma scandaglia nel riciclaggio legato al Latina Calcio e include, indirettamente, alcune tracce trovate nello studio dell'avvocato Paolo Censi il giorno del suo suicidio.
E poi c'è Agostino Riccardo che nelle intercettazioni di Alba Pontina mostra di conoscere affari e conti di un noto imprenditore non indagato ma presente nel fascicolo, sa tutto di lui e del suo portafoglio e si spinge al punto da dire che devono fare «una cosa insieme». E' davvero ipotizzabile che un ragazzo, cresciuto all'ombra del clan zingaro dei Di Silvio e che diventa importante solo quando comincia a trasportare un po' di droga, possa conoscere strategie finanziarie e segreti su conti esteri? E' difficile da credere ma il lungo elenco di omissis sui verbali del pentito Agostino Riccardo induce a pensare che non si tratti di rivelazioni che riguardano soltanto compravendita di stupefacenti ed estorsioni. A suffragare l'ipotesi che due pentiti del clan facciano tremare più chi sta fuori che gli affiliati dello stesso ci si è messa la dichiarazione del Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma, Giovanni Salvi, che ha ribadito la capacità che il clan Di Silvio ha avuto nel riuscire a penetrare settori della politica e dell'amministrazione. Dove? Quando? La discovery degli atti di Alba Pontina e i verbali depositati al processo Arpalo non danno conto di un vero condizionamento criminale di ambiti politico-amministrativo, eccezion fatta per l'attività di attacchini di membri del clan Di Silvio nel 2016. Ma questo elemento, da solo, non è sufficiente a dare ai Di Silvio la patente di gruppo capace di intrattenere rapporti politici. Ciò che, invece, si può leggere dalle poche dichiarazioni non oscurate di Agostino Riccardo sì che è utile a ipotizzare un calibro più alto in capo al pentito, la conoscenza di fatti, persone, legami insospettabili a Latina e anche in altre città.