Un mese dopo il fatto l'azienda gli aveva dato il benservito. L'azienda per cui lavora, la Metronotte, lo aveva licenziato. Il motivo? Era deconcentrato e il suo comportamento era stato molto negligente. Anzi gravemente negligente. Nell'estate del 2014 due sconosciuti in sella ad uno scooter gli avevano strappato una borsa che conteneva oltre 190mila euro.  Erano i soldi che lui, un vigilantes in servizio nell'azienda di sicurezza, andava a prelevare a Ponza sia negli istituti di credito che all'ufficio postale. Dentro lo zaino c'erano sia soldi in contanti che assegni e tutta quella montagna di denaro, una volta che si era imbarcato sul traghetto ed era arrivato al porto di Formia doveva consegnarla ai colleghi che quel giorno arrivarono in leggero ritardo. Il tempo di arrivare ed era stato rapinato.  Lui indossava infradito e bermuda - per non dare nell'occhio avevano sottolineato dall'azienda - e quindi non era riuscito a inseguire i due autori della rapina che erano scappati in sella ad una moto, era stata anche questa una delle contestazioni. Poche settimane dopo l'azienda lo aveva licenziato in tronco ma alla fine, un metronotte che prestava servizio in provincia di Latina, ha impugnato la decisione della società che lo aveva mandato via. Ha presentato un ricorso nell'ottobre del 2015 e aveva ottenuto una prima vittoria quando nell'ambito del rito Fornero il giudice gli aveva dato la reintegra ma poco tempo dopo la sezione lavoro del Tribunale di Latina gli aveva dato torto nella seconda fase.  Gli avvocati Francesco e Marco Autieri hanno impugnato la decisione e hanno presentato un reclamo e alla fine la prospettazione è stata pienamente accolta: hanno ottenuto la reintegra dai giudici della Corte d'Appello di Roma con la sentenza che è stata emessa nei giorni scorsi e i magistrati hanno sostenuto che il licenziamento è illegittimo e hanno disposto la reintegra e il pagamento di otto mensilità. L'uomo indossava quando andava a Ponza, sempre un abbigliamento molto casual, per non dare nell'occhio e non insospettire qualche malintenzionato. E poi per dieci anni, nessuno gli aveva mai detto niente a proposito dell'abbigliamento. Insomma l'obiettivo del metronotte era quello di passare inosservato. In questo caso l'addetto alla sicurezza aveva preso quelle parole alla lettera, poi nell'estate del 2014 era avvenuta la rapina che aveva fruttato moltissimi soldi.  Per l'azienda quello era stato un episodio molto grave e alla fine era arrivato il licenziamento, una sentenza impugnata e che ha dato ragione al lavoratore.