"Campidoglio ammesso come parte civile nel processo per l'uccisione di Desirée Mariottini. Vogliamo giustizia: per atti del genere ci deve essere la certezza della pena. Al fianco della famiglia e degli amici di Desirée". Con questo tweet il sindaco di Roma, Virginia Raggi annuncia l'accoglimento della richiesta di costituirsi parte civile nel processo ai quattro immigrati accusati di aver ucciso (dopo averle ceduto e somministrato droghe e dopo averne abusato fisicamente e sessualmente) Desirée Mariottini, la ragazzina di Cisterna trovata senza vita (un anno fa, nella notte tra il 18 ed il 19 ottobre) in un tugurio di San Lorenzo a Roma. Ammessa anche la Regione Lazio, i parenti della 16enne e due associazioni: Insieme con Marianna e Dont't worry – Noi possiamo Onlus. All'esterno del Tribunale capitolino, alcuni residenti di San Lorenzo, amici della vittima e gente comune hanno dato vita ad un sit-in in ricordo di Desy. Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe sono accusati di omicidio, violenza sessuale, cessione e spaccio di stupefacenti. Solo poche ore fa alcuni dei testimoni erano stati sentiti nell'ambito di un incidente probatorio disposto per cristallizzarne le versioni dopo una serie di minacce e aggressioni a loro danno che l'accusa temeva potessero influenzarne le dichiarazioni durante il processo.