Sono continuati anche a ridosso della fine dell'anno i servizi di controllo relativi all'attività venatoria condotti dai carabinieri forestali di stanza a Priverno.
Lo scorso 30 dicembre, gli uomini guidati dal comandante Marco Maggi, durante uno dei controlli in ambito venatorio, hanno dato vita a una verifica approfondita nel territorio comunale.
Nello specifico, in località Colle Menardo, hanno accertato l'esecuzione di un'attività venatoria fuori orario da parte di due cacciatori.
Durante l'accertamento in questione, uno dei due cacciatori si è dato alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.
Continuando a cercarlo, però, i Forestali lo hanno trovato, provvedendo successivamente a identificarlo in quanto, oltre a essere stato riconosciuto dai militari intervenuti, aveva anche lasciato il proprio veicolo sul luogo di caccia. Lo stesso uomo è risultato privo di porto d'armi.
Pertanto il 40enne, di Priverno, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Latina per porto abusivo di arma e detenzione abusiva di armi e cartucce.
Anche l'altro cacciatore, un 57enne anche lui privernate, è stato denunciato all'autorità giudiziaria per omessa custodia di munizioni da caccia.
Si è quindi proceduto al sequestro di numerose munizioni da caccia, tra le quali anche munizioni caricate a palla.
Sono state infine elevate sanzioni amministrative a carico di entrambi per la caccia effettuata fuori dagli orari consentiti.
AGGIORNAMENTO:
È stata del padre l'omessa custodia di arma che è costata la denuncia da parte dei carabinieri forestali di Priverno, in località Arco, a Roccagorga, lo scorso 26 dicembre ed è lui che andrebbe denunciato per il reato in questione. Ne è certo il figlio 27enne, proprietario sì dell'arma rinvenuta, ma che quel giorno non era neanche a caccia, bensì a Latina per ben altri motivi. A chiarirlo è il legale del giovane privernate, l'avvocato Roberto Baratta. Sulla via dell'Eremo di Sant'Erasmo, infatti, gli uomini guidati dal comandante Marco Maggi rinvennero un'auto parcheggiata a bordo strada con in bella vista una carabina con il relativo munizionamento. Nei dintorni dell'auto non c'era nessuno. Sebbene la carabina fosse infatti del 27enne, a portarla con sé a caccia sarebbe stato il padre, con cui il ragazzo convive e cui aveva chiesto l'autorizzazione. Proprio il padre, come detto, era il proprietario della vettura rinvenuta con l'arma dentro ed era lui a trovarsi a caccia nelle vicinanze con un'altra arma, ossia un fucile calibro 20. Il 27enne figlio invece era a Latina. Sarebbe quindi il padre il responsabile dell'ipotesi di reato ravvisata dai Forestali, che saranno indirizzati correttamente da apposita comunicazione dello stesso legale.