Sono arrivate le prime sei ordinanze di demolizione per i superattici costruiti abusivamente nei locali tecnici al terzo piano del palazzo al civico 60 di via del Lido, nel centro di Latina. È la conseguenza dell'indagine avviata dalla Polizia Locale, con il coordinamento del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, attraverso la consulenza tecnica dell'ufficio Antiabusivismo del Comune di Latina. Proprio sulla base di sopralluoghi e riscontri, l'ufficio tecnico ha redatto le ordinanze di ripristino dei luoghi firmate oggi dal dirigente del Servizio Politiche di Gestione e Assetto del Territorio, Umberto Cappiello.
L'indagine nel suo complesso ha consentito di accertare che al posto di buona parte dei locali tecnici posti all'ultimo piano dell'edificio, vale a dire spazi di servizio non abitabili, erano stati realizzati veri e propri attici attraverso il cambio illecito della destinazione d'uso, ma anche facendo ricorso a ulteriori ampliamenti. Oltretutto i rilievi hanno consentito di scoprire che l'altezza dei locali all'ultimo piano era superiore rispetto ai progetti, proprio per consentire l'abitabilità degli attici a servizio dei piani sottostanti. Ma anche gli appartamenti principali, quelli al piano secondo collegati col tetto da una scala interna, l'ufficio tecnico ha riscontrato irregolarità, come ampliamenti non autorizzati nei balconi.
Tra i destinatari delle sei ordinanze ci sono i proprietari degli immobili, tra i quali professionisti, imprenditori e un imputato dell'inchiesta Arpalo che aveva svelato come i fondi neri portati in Svizzera fossero stati riciclati anche attraverso l'acquisto di appartamenti in via del Lido. Oltre a loro, sono chiamati a rispondere degli abusi anche i titolari della società di costruzioni, riconducibile alla famiglia Corica, oltre a progettisti, direttore dei lavori e i tecnici che hanno firmato i collaudi dichiarando il falso, visto che le opere non erano conformi ai progetti.