ssunzioni e stabilizzazioni nel campo della sanità pubblica, in tempi di emergenza da Covid-19, sono diventate più che mai terreno di conquista per politici e sindacalisti. A denunciarlo pubblicamente sono i neoassunti e gli idonei della graduatoria del Sant'Andrea che hanno costituito una Conferenza permanente.

I toni della missiva sono piuttosto schietti, non concedono alcuno sconto. «Assistiamo negli ultimi mesi a continue ingiustizie nei confronti di vincitori e idonei del concorso del Sant'Andrea si legge nella lettera - Una graduatoria composta di 7472 infermieri. Ad impedirne l'assunzione, una commistione di interessi tra sindacati - quasi tutti, nessuno escluso, ahinoi anche quelli di base - partiti (centrosinistra e centrodestra), direttori generali e imprenditori di (false) cooperative. Con una campagna che definire patetica sarebbe un eufemismo, diversi infermieri precari avvisisti della ASL di Latina nelle ultime settimane stanno cercando di farsi stabilizzare all'interno della Pubblica Amministrazione senza aver superato concorso pubblico, addirittura rivendicando una presunta "superiorità in termini di preparazione" rispetto a chi ha superato il concorso del Sant'Andrea».

Una lotta tra colleghi, per il lavoro, che gli idonei si sarebbero risparmiati volentieri. «Chiariamo subito che non abbiamo nulla contro questi lavoratori. Il precariato non l'hanno inventato i colleghi. Tuttavia, se si vuole superare il precariato, non si può continuare ad alimentare assunzioni discriminatorie nei confronti di chi ha superato un pubblico concorso». Gli idonei del concorso hanno le idee piuttosto chiare sulla vicenda: «La campagna dei colleghi di Latina è mossa coi fili della burocrazia sindacale della Cisl. Nel frattempo altri sindacati provano ad accreditarsi, sia tra gli idonei che tra gli avvisisti, per stare con un piede in due scarpe.

Perché questi sindacati hanno interesse ad alimentare il precariato e il sistema di stabilizzazioni tramite avviso pubblico a 36 mesi? È molto semplice, un lavoratore precario avvisista iscritto significa soldi, significa numeri da presentare ai tavoli di trattative».
Un sistema che ha trovato facile sponda nella pubblica amministrazione. «Nonostante il cospicuo numero di professionisti idonei e le note carenze di personale, la Regione, dopo un primo e non esaustivo scorrimento, ha fatto ricorso ad una ingente mole di chiamate a tempo determinato dalla graduatoria stessa - sottolineano gli infermieri - Nella graduatoria Sant'Andrea ci sono lavoratori che hanno famiglia nella regione Lazio, ma vivono a 800 km di distanza dai propri cari. Sono storie di drammi, tristezze e sacrifici che non abbiamo pubblicato, perché nel lavoro c'è dignità e non vogliamo elemosinare un lavoro, una stabilizzazione, perché l'abbiamo sudato e conquistato».

Con questa lettera gli infermieri hanno voluto soprattutto dissociarsi dall'operato dei sindacati. «Ci rincresce constatare che un'organizzazione pensata e istituita a favore dei lavoratori e della stabilità del lavoro stesso, non si esprima in modo deciso sullo scorrimento delle graduatorie che garantiscono l'assunzione a tempo indeterminato. Chiediamo a tutte le altre organizzazioni sindacali di adottare una linea diversa. Inoltre invitiamo tutti gli infermieri che si riconoscono con questo punto di vista a rivedere la loro posizione di affinità con il sindacato in questione. Non dobbiamo più regalare i soldi dei nostri stipendi a chi non fa i nostri interessi. Siamo a un confronto, ma non alle false promesse».