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Danza, il dramma di Otello rivive al Teatro D'Annunzio

Latina, domenica 16 novembre un grande successo di Fabrizio Monteverde per il Balletto di Roma

Danza, il dramma di Otello rivive al Teatro D'Annunzio

Al Teatro Comunale “Gabriele D’Annunzio” torna il balletto. Domani, domenica 16 novembre,  alle ore 18:00 si alza il sipario per “Otello”, spettacolo dalla compagnia del Balletto di Roma in collaborazione con Atcl – Circuito multidisciplinare della Regione Lazio con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Latina, presente all’interno della Stagione di Danza 2025/2026 ‘Liberi di scegliere’. Sul palco un altro grande successo del coreografo e regista Fabrizio Monteverde che dopo il suo debutto al Festival di Civitanova danza nel 2009 e la ripresa per il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli nel 2015 e nel 2016, torna ad allestire per il Balletto di Roma “Otello”, una delle sue produzioni shakespeariane di maggior successo. In questa nuova versione, Monteverde presenta un’ulteriore rielaborazione del testo del Bardo, focalizzandosi sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio. In questo triangolo mai equilatero di rapporti, i tre vertici risultano costantemente intercambiabili, grazie sì agli intrighi di Iago, ma ancor più alle varie maschere del “non detto” con cui la ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il Sentimento. L’ambientazione in un moderno porto di mare, un elemento fortemente presente e non solo uno sfondo, come nel testo di William Shakespeare,  suggerisce i segreti, gli ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti inevitabili nei territori proibiti del piacere, della gelosia e del delitto. Se Otello è, come è sempre stato, un “diverso”, un outsider, non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere “straniero” e abituato ad altre regole del gioco, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di “zona franca”, un limbo in cui si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità in cui tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso o il barbaro smettono di esistere. Alla direzione artistica Francesca Magnini, musiche di Antonin Dvořák, scene di Fabrizio Monteverde e costumi di Santi Rinciari. Per lo spettacolo è attiva la promo dei biglietti a 10 euro per gli studenti.

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