Cronaca
19.01.2025 - 13:15
Igor Sollai, il 43enne detenuto nel carcere di Uta (Cagliari), già reo confesso dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie Francesca Deidda, è ora indagato anche per un caso di violenza sessuale su una quindicenne. La tragica vicenda si era consumata nel maggio 2024 a San Sperate, quando Francesca, 42 anni, era stata uccisa a martellate nella propria abitazione. Il corpo della donna è stato poi ritrovato due mesi dopo, il 18 luglio, nascosto in un borsone abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, lungo la vecchia strada statale 125.
Secondo quanto emerso, gli investigatori avevano già da tempo sospetti su Sollai per la scomparsa della moglie. A seguito di un mandato della Procura di Cagliari, i carabinieri avevano installato microspie nell'auto e nella casa dell'uomo. Durante l’ascolto delle conversazioni intercettate, i militari avrebbero colto elementi che li hanno spinti a intervenire nell’abitazione. Qui, è stata trovata una quindicenne nella camera da letto matrimoniale, dove, stando alle accuse, Sollai avrebbe tentato di abusare della giovane. La ragazzina era nel suo letto solo con un top e degli short.
Oltre alle accuse di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, Sollai dovrà ora rispondere anche di violenza sessuale su minore. Per chiarire i fatti è stata avviata una nuova indagine, e la Procura ha richiesto un incidente probatorio per ascoltare la testimonianza della quindicenne in modalità protetta. Nel frattempo, i legali dell’accusato, Laura Pirarba e Carlo Demurtas, stanno esaminando i documenti relativi a questo nuovo procedimento.
Sollai, detenuto a Uta dal luglio scorso, comparirà il 26 febbraio davanti al giudice per rispondere delle accuse di omicidio della moglie. La gip del Tribunale di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal pubblico ministero Marco Cocco, in virtù delle prove raccolte, che non rendono necessaria l’udienza preliminare.
La difesa dell’uomo nega la premeditazione, sostenuta invece dall’accusa, che ipotizza un movente economico dietro il delitto. Al centro delle indagini ci sarebbe una polizza sulla vita di Francesca Deidda, che il marito avrebbe cercato di riscuotere dopo la sua morte.
Sabato scorso, dopo otto mesi dall’omicidio, si sono svolti i funerali di Francesca Deidda nella chiesa di San Francesco a Elmas, sua città natale. La salma era stata restituita ai familiari al termine degli accertamenti disposti dalla Procura.
La vicenda ha lasciato sgomenta l’intera comunità locale, che ora attende giustizia per una storia che ha sconvolto tutti.
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