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Ue, sì al piano per il riarmo. Il Pd si spacca tra astenuti e favorevoli

La risoluzione, che mira ad aumentare la produzione e l’autonomia strategica dell’UE nel settore militare, ha ottenuto una maggioranza significativa

Ue, sì al piano per il riarmo. Il Pd si spacca tra astenuti e contrari

Il Parlamento Europeo ha votato a favore di un ambizioso piano di rafforzamento dell’industria bellica dell’Unione, segnando un passaggio cruciale nella politica di difesa comunitaria. La risoluzione, che mira ad aumentare la produzione e l’autonomia strategica dell’UE nel settore militare, ha ottenuto una maggioranza significativa, ma ha evidenziato profonde divisioni all’interno della politica italiana, con particolare attenzione alla frattura interna al Partito Democratico.

Come hanno votato i partiti italiani?

Nel dettaglio, la votazione ha visto una netta distinzione tra le forze politiche italiane rappresentate a Bruxelles:

  • Fratelli d’Italia (FdI), Forza Italia (FI) e Lega hanno votato compatti a favore del piano, sostenendo che l’Europa debba dotarsi di una maggiore capacità di difesa autonoma e che l’iniziativa rappresenti un passo necessario per rafforzare la sicurezza del continente.

  • Il Movimento 5 Stelle (M5S) e Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) hanno espresso un voto contrario, criticando l’aumento delle spese militari e sottolineando il rischio di un’Europa sempre più militarizzata a discapito delle politiche sociali.

  • Azione e Italia Viva (IV) si sono schierati a favore della risoluzione, ritenendo che l’incremento della produzione militare possa avere un impatto positivo anche dal punto di vista economico e occupazionale per l’industria europea.

La spaccatura nel Partito Democratico

Il voto ha evidenziato una forte divisione all’interno del Partito Democratico (PD), con una parte degli eurodeputati favorevole al riarmo e un’altra apertamente contraria. Il gruppo di maggioranza, vicino al segretario Elly Schlein, si è espresso per il “no”, sostenendo che l’Europa debba puntare sul rafforzamento della diplomazia e delle missioni di pace. Tuttavia, alcuni esponenti del partito hanno votato a favore, in linea con le posizioni della famiglia socialista europea, che ha sostenuto il piano come misura necessaria per l'autonomia strategica del continente.

Questa frattura interna rischia di avere ripercussioni anche a livello nazionale, dove il dibattito sulla difesa europea sta diventando sempre più centrale. Alcuni esponenti del PD, tra cui gli eurodeputati più vicini alla corrente riformista, hanno criticato la linea ufficiale del partito, sottolineando la necessità di un ruolo più attivo dell’UE nel contesto geopolitico attuale.

Un dibattito destinato a continuare

Il voto sul riarmo dell’UE non solo ha polarizzato le forze politiche italiane, ma ha anche aperto una discussione più ampia sul futuro della difesa europea e sul ruolo che l’Italia dovrà assumere in questo scenario. Con le elezioni europee all’orizzonte, il tema potrebbe diventare un punto centrale della campagna elettorale, contribuendo a ridefinire gli equilibri interni tra le forze politiche italiane e nel Parlamento Europeo.

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