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Il caso

Il Manifesto di Ventotene e la polemica sulle parole di Giorgia Meloni

La premier alla Camera cita alcuni passaggi del Manifesto e conclude: "Non è la mia idea di Europa". Insorge la sinistra

 Giorgia Meloni

Il premier Giorgia Meloni

​Ventotene al centro della politica italiana, almeno per un giorno. Nella giornata odierna, mercoledì 19 marzo 2025, si è svolta presso la Camera dei Deputati una seduta particolarmente animata, caratterizzata da un acceso dibattito sul Manifesto di Ventotene e sull'interpretazione dei suoi contenuti. La seduta, iniziata alle ore 9:30, prevedeva tra i punti all'ordine del giorno le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in vista della riunione del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2025.


Nel corso del suo intervento, la Premier ha affrontato il tema dell'identità europea, facendo riferimento al Manifesto di Ventotene, redatto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi durante il confino sull'isola omonima. Questo documento è storicamente considerato una delle pietre miliari del federalismo europeo, proponendo l'unificazione dell'Europa per garantire pace e libertà, superando i nazionalismi che avevano portato ai conflitti mondiali.


Meloni ha citato alcuni passaggi del Manifesto, sottolineando frasi come: "La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista" e "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso". Ha inoltre evidenziato riferimenti alla "dittatura del partito rivoluzionario" presente nel testo. Concludendo la sua analisi, la Premier ha affermato: "Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia".


Queste dichiarazioni hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte delle opposizioni. Deputati del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle hanno espresso il loro dissenso alzandosi in piedi e protestando vivacemente. Il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è stato costretto a intervenire per richiamare all'ordine i parlamentari e, vista la situazione, ha sospeso temporaneamente la seduta per permettere una pausa e cercare di ristabilire la calma.

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