La mostra
03.09.2023 - 20:00
È il 1280. Presso la corte dell'imperatore dei tartari, Marco Polo descrive a Kublai Khan le città reali conosciute nel corso dei suoi viaggi, e per rendere il racconto più avvincente narra di altre città immaginarie, dal nome femminile.
Siamo nel 2023.
Alessandro Bavari rende omaggio al romanzo di Italo Calvino "Le città invisibili" e trascina Latina in una dimensione utopica e metafisica, dove la razionalità delle linee geometriche incontra il fantastico con un effetto sconvolgente: nulla è vero di ciò che vediamo, eppure "tutto è" nel progetto visionario di un artista che venerdì ha portato il capoluogo nell'era dell'Intelligenza Artificiale e delle nuove frontiere della tecnologia.
"Latina città invisibile" apre la rassegna @tNicolosi nella piazzetta di Via Corridoni dello storico quartiere (rimarrà qui esposta fino al 24 settembre), progetto artistico firmato da un Maestro e pioniere del digitale oltre che pittore, fotografo e amante di tutto quanto ruota intorno al mondo dell'arte; visual artist pluripremiato le cui opere sono oggetto di studio continuo in università e istituti del mondo. Alessandro Bavari, di origini pontine (i talenti dei quali dobbiamo essere fieri) è un nome riconosciuto ai più alti livelli, i suoi lavori dal 2021 sono entrati anche a fare parte delle collezioni NFT fino ad essere esposti alla Biennale di Venezia nel 2022.
In un momento storico in cui tanto ci si interroga sull'Intelligenza Artificiale anche applicata all'Arte, Bavari non si lascia intimidire: utilizza suoi scatti della città e segue le fasi di un'idea che ha chiara in mente. Fornisce all'Intelligenza Artificiale le indicazioni testuali da Calvino, e le immagini generate sono strabilianti ma non tradiscono la cifra stilistica dell'autore. "Per me l'Intelligenza Artificiale - ci dice Bavari - è solo uno strumento, e come tale la utilizzo consapevole della gamma incredibile di varianti che permette e addirittura di come l'errore algoritmo (in una mia foto, l'uomo con tre gambe) possa creare una nuova firma estetica, un po' come è stato per il ‘glitch' televisivo che anche io ho ripreso in passato per fare qualcosa di nuovo. Non mi sento succube di essa. Sono io che decido".
In tanti la scorsa sera sono rimasti piacevolmente "sconvolti" dalla visione di un Alessandro Bavari che riceve i complimenti anche dalla sindaca Matilde Celentano (a lei l'onore del taglio del nastro della mostra), che sul palco insieme a Marco Pandozi di Fondazione Roma e Clemente Pernarella ad accoglierli, sottolinea il valore dell'intera rassegna e degli organizzatori invitandoli ufficialmente a partecipare alla grande sfida pontina per la candidatura di Latina come "Città della cultura" per il 2026. La serata prosegue con lo spettacolo "Ecce Robot!" di Daniele Timpano, altro visionario che nel suo monologo ispirato all'opera di Go Nagai ripercorre l'immaginario eroico di una generazione cresciuta davanti al piccolo schermo in quelli che erano gli anni di piombo e del boom delle emittenti televisive. Timpano nonostante alcuni disagi tecnici, continua al massimo delle sue energie lo spettacolo e conquista l'applauso.
La "rivoluzione silenziosa... (ma non troppo)" del Nicolosi inizia così. Chapeau!
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