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Esce Sweet Child, il singolo di Eleonora: "Per il bimbo interiore che è in noi"

La cantante di Aprilia pubblica il suo primo singolo, un disco influenzato dalla scena londinese dove vive da 12 anni

Esce Sweet Child, il singolo di Eleonora: "Per il bimbo interiore che è in noi"

Un brano intenso, dolce e melodico per parlare alla parte più fragile di sé, al proprio bambino interiore, una carezza per l'anima che suggerisce amore e protezione. Possiamo ritrovare tutto questo in "Sweet Child", il primo singolo di Eleonora, musicista italiana di Aprilia ma ormai di base a Londra dal 2011. Proprio il 2 novembre di 12 anni fa iniziava la sua avventura artistica in Inghilterra, dove ha potuto affinare quella per lei è sempre stata un'inclinazione naturale: esibirsi dal vivo. Così ha iniziato a scrivere i primi testi, rigorosamente in inglese, sperimentando generi e stili diversi; una sperimentazione che si è arricchita a Londra, dove collabora con diversi cori, dal contemporaneo al gospel, si esibisce sui palchi della metropoli, collaborando inoltre a progetti indipendenti. Un percorso che l'ha portata a dedicarsi al suo progetto solista, uscito lo scorso 6 ottobre e disponibile su diverse piattaforme digitali: Spotify (https://open.spotify.com/intl-it/album/5i46IHOEZKnXdgb7uOC74U?si=8vpNqj6LQ36Fr-mIvR-1kw), Apple Music, Amazon Music e iTunes, mentre altre informazioni sull'artista sono disponibili sulla sua pagina Instagram (@soundofeleonora).
Un brano che vuole riconnetterci al bambino che vive dentro di noi, un brano direttamente influenzato dalla scena londinese come ci racconta la stessa Eleonora nell'intervista concessa al nostro giornale.
«Il singolo è una canzone per il ‘bambino interiore che è in noi', scritto in un momento difficile in cui ero persa. Ero qui a Londra e mi sentivo sola, ma sola nel vivere un momento doloroso. È questa la ragione per la quale ho scritto il pezzo per dire: ‘Sì, sono sola ma ho me stessa bambina'. Ed è stata Londra e mettermi in contatto con la bambina interiore, Londra influisce sul fatto che è stato più facile entrare dentro di me perché la città è più vasta, oltre al fatto che già quando vivevo in Italia scrivevo in inglese».
In Inghilterra ha trovato una scena musicale diversa, più innovativa, tesa alla sperimentazioni e ai crossover tra le varie arti. Un mix artistico nel quale Eleonora ha potuto trovare la sua dimensione. «Faccio musica ma non ho mai sentito la mia identità esclusivamente relegata a una singola cosa nella vita, perché mi piace la poesia, mi piace leggere, mi ritengo una persona poliedrica. Qui in Inghilterra l'asticella è più alta rispetto all'Italia, c'è tanta innovazione, c'è gente che ascolta di tutto, c'è spazio per differenti generi dal folk alla musica corale e il livello è altissimo. Ma soprattutto in Gran Bretagna nessuno mette in discussione la tua artisticità».
Nel singolo non mancano gli omaggi all'Italia, ben presente nella foto della copertina di Sweet Child che ritrae Eleonora al mare. «La foto è stata scattata sulla spiaggia di Lavinio. Indosso una camicia da notte che mi ha dato mia madre, messa appositamente per lo scatto. Pochi giorni fa qui in Inghilterra con quello stesso vestito sono andata a suonare, sono uscita con la camicia da notte e la chitarra sulle spalle, salita in autobus e arrivata al locale. È questo il bello di Londra, qui nessuno ti giudica». Per Eleonora questo brano rappresenta un punto di partenza, visto che in cantiere ci sono già nuovi progetti sempre come musicista indipendente.
«A questo primo singolo seguirà a breve un altro singolo. Per un album al momento è presto, soprattutto per come funziona l'industria musicale oggigiorno per gli artisti indipendenti. L'idea invece è quella di presentare un nuovo singolo per far vedere la mia evoluzione musicale, perché l'ultimo brano è differente dal primo ed è frutto di una ricerca e di un cambiamento».

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