Urbanistica
26.07.2025 - 21:00
Potrebbe avere risvolti più gravi del previsto l’aggressione subita mercoledì mattina dal consigliere e già sindaco di Gaeta, Massimo Magliozzi. Per almeno un paio di motivi. Il primo riguarda strettamente il dibattito politico, poiché nel consiglio comunale che si è tenuto, giovedì, 24 ore dopo i fatti, in apertura dei lavori uno degli esponenti della minoranza, Franco De Angelis, aveva chiesto di affrontare in aula la vicenda dell’aggressione, posto che tutto si era svolto all’inizio della scalinata del municipio e che la vittima aveva inviato un comunicato. Dunque il consiglio comunale poteva essere il primo luogo dove affrontare la gravità dei fatti, posto che l’aggressore di Magliozzi è un imprenditore che ha rapporti economici con l’ente Comune di Gaeta.
A tale richiesta si è opposto il Presidente dell’aula, Gennaro Dies, che solo a lavori conclusi ha letto il certificato medico inviato da Magliozzi per giustificare la sua assenza dai lavori consiliari. Ma era troppo tardi per esaminare e commentare la vicenda, tanto che gli attestati di solidarietà a Massimo Magliozzi sono arrivati solo come messaggi personali ma finora non si è avuta alcuna presa di posizione istituzionale nei riguardi di un componente del Consiglio. C’è poi un ulteriore nodo e afferisce le dichiarazioni pubbliche di Magliozzi, il quale nell’immediatezza dei fatti ha detto che l’aggressione sarebbe legata alle sue scelte in aula e, pare, al «no» su una variante urbanistica degli ultimi mesi, mettendo così in collegamento le botte e un interesse di tipo economico privato.
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