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Il caso

Rapina serale nella gelateria Treccioni, arriva la condanna a 8anni

Ieri la sentenza per Carlo Peluso, arrestato dalla Mobile per il colpo nel negozio del Palazzo di Vetro. Il pm aveva chiesto 10 anni

Rapina nella gelateria e furto: i sospetti su due uomini denunciati

Condanna a otto anni di reclusione per Carlo Peluso, 44 anni di Latina, ritenuto il presunto responsabile della rapina commessa un anno fa nella gelateria Treccioni in viale Nervi a Palazzo di Vetro. Il raid aveva fruttato poco più di 2mila euro. I giudici hanno disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e 1600 euro di multa.


L’imputato era stato arrestato insieme ad un complice al termine di un’indagine della Squadra Mobile. Ieri il Collegio Penale del Tribunale ha emesso la sentenza a fronte di una richiesta di condanna di dieci anni formulata nel corso della sua requisitoria dal pubblico ministero Valerio De Luca che aveva ricostruito i fatti che avevano portato all’identificazione di Peluso. L’avvocato Sandro Marcheselli che assiste l’imputato, aveva chiesto l’assoluzione e nel corso del suo intervento aveva messo in luce che il processo si è basato su un compendio indiziario e non probatorio e che non ci sono certezze sulla responsabilità del suo assistito.

Alla fine - dopo una lunga camera di consiglio - il Collegio Penale composto dai giudici Elena Nadile, Enrica Villani e Paolo Romano, ha condannato Peluso per la rapina nella gelateria, mentre è stato assolto dal reato di ricettazione e dal possesso dell’arma con cui sono state minacciate le dipendenti. Scontato che quando saranno depositate le motivazioni della sentenza, la difesa presenterà ricorso in Corte d’Appello. Nei confronti di Peluso la Procura aveva esercitato l’azione penale disponendo il giudizio immediato. In base alla ricostruzione degli investigatori, due uomini si erano presentati a bordo di uno scooter Honda Sh che poi è risultato rubato, recuperato il giorno dopo i fatti a poca distanza dall’abitazione di Paolo Coppola (anche lui imputato ma in un altro processo) e un uomo aveva puntato la pistola all’indirizzo di una ragazza che stava sistemando i tavoli all’esterno dell’attività poi la fuga.

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