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Il caso

Omicidio Giuroiu, chiesti 21 anni per Travali

La requisitoria dell’accusa nei confronti di Angelo Travali. Il 10 ottobre la parola alle difese, poi la sentenza

Omicidio Giuroiu, chiesti 21 anni per Travali

Il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Roma ha chiesto la conferma della condanna a 21 anni di reclusione per Angelo Travali accusato di concorso nell’omicidio di Nicolas Giuroiu, il camionista romeno, sequestrato e ucciso nel marzo del 2014. Anche il Comune di Latina che si è costituito parte civile, rappresentato dall’avvocato Francesco Cavalcanti, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa lo scorso 21 novembre dalla Corte d’Assise di Latina. Ieri era in programma il processo di secondo grado a Roma in Corte d’Assise d’Appello dopo che i legali di Angelo Travali avevano impugnato la condanna. In aula si è svolta la requisitoria della pubblica accusa che ha ricostruito i fatti, ha chiesto la condanna e ha messo in luce la credibilità dei collaboratori di giustizia. A seguire è stato il turno del Comune di Latina che si è associato alla richiesta.


Il prossimo 10 ottobre in aula parleranno gli avvocati Giancarlo Vitelli e Camillo Irace che assistono Angelo Travali e a seguire i giudici della Corte d’Assise d’Appello entreranno in camera di consiglio e poi usciranno con il dispositivo. Nel processo che si era concluso lo scorso novembre il pubblico ministero della Dda Luigia Spinelli, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto la condanna all’ergastolo per Angelo Travali e per il fratello Salvatore accusati di concorso in omicidio con l’aggravante della modalità mafiosa. I giudici avevano riconosciuto responsabile Angelo Travali, concedendo le attenuanti generiche e non era stata riconosciuta l’aggravante della modalità mafiosa. Era stato assolto Salvatore Travali.


«L’omicidio di Giuroiu è avvenuto in modo del tutto svincolato dagli scopi e obiettivi della associazione capeggiata da Costantino Di Silvio», era riportato nelle motivazioni. Il Comune di Latina si era costituito parte civile perchè come avevano scritto i giudici della Corte d’Assise: «L’azione omicidiaria ha leso gli interessi tutelati dall’Ente che opera nel territorio ove è avvenuta questa condotta criminale». Sempre per l’omicidio Giuroiu in passato erano stati condannati con la sentenza che è diventata definitiva gli esecutori materiali, i fratelli Manuel e Mirko Ranieri e il romeno Ionut Adrian Ginca.

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