Lite per le bucce delle noccioline sfocia nel sangue: accusa di omicidio

E’ omicidio preterintenzionale l’ipotesi di accusa formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli nei confronti di A.E., il 17enne di Formia che risponde del delitto di Giovanni Sasso, 43 anni, risalente al giugno dello scorso anno. Sasso spirò presso la clinica di Pineta Grande dopo otto giorni di coma farmacologico. Il commerciante, proprietario di una concessionaria in via Risorgimento a Cellole, era stato trasportato d'urgenza presso la struttura sanitaria di Castel Volturno nella serata di venerdì 9 giugno 2023, dopo aver battuto violentemente la testa al termine di una lite con il 17enne e lo zio di quest’ultimo.

Il capo di imputazione è emerso dalla chiusura delle indagini dei magistrati partenopei da cui emerge anche una corrispondenza tra quanto dichiarato dal giovane, figlio di due commercianti di Formia, e il risultato dell’autopsia. Il diciassettenne, infatti, dichiarò di aver tirato un pugno a Sasso «per difendersi», circostanza confermata dall’esame autoptico. Ora, si attende la fissazione dell’udienza preliminare a carico del ragazzo, che all’epoca ha subìto cinque giorni di obbligo di dimora, difeso dall’avvocato Gianluca Di Matteo il quale ha già presentato una memoria difensiva per la messa in prova. Tutto cominciò con una discussione nata a causa di alcune bucce di noccioline che il ragazzo e lo zio avrebbero continuato a gettare nei pressi dell'attività commerciale di Auto Sasso. A lamentarsi per prima dal balcone sarebbe stata la compagna della vittima. Il titolare avrebbe iniziato a togliere le bucce con una scopa ma, una volta giunto Sasso sul posto, ci sarebbero state spinte reciproche tra il commerciante ed il minore.

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