Il fatto
07.11.2024 - 10:30
È arrivato nel piazzale dell’ex dormitorio a bordo di un van, ma una volta sceso dal mezzo ha rifiutato di entrare nella struttura, messa a disposizione dal Comune per lui e per i suoi familiari. Si è così creato un momento di forte imbarazzo, difficile da comprendere sia per chi si era impegnato nei giorni precedenti per l’accoglienza, sia per gli addetti ai lavori presenti per documentare quella che doveva essere una mattinata di unione e solidarietà, ma che si è trasformata in un’attesa infinita, conclusasi con un nulla di fatto. Questo è quanto accaduto ieri mattina nell’area ex Nalco, in occasione dell’arrivo di Amritpal Singh, fratello di Satnam, il bracciante morto tragicamente lo scorso 19 giugno dopo essere stato abbandonato agonizzante dal datore di lavoro in seguito a un incidente in un’azienda agricola di Latina. Poco dopo le 12, Amritpal è giunto insieme ad alcuni connazionali, ma appena sceso dal mezzo ha espresso il desiderio di allontanarsi. Col passare dei minuti, la situazione, anziché chiarirsi, è diventata sempre più nebulosa e difficile da comprendere. Neppure il confronto tra sindaco, amministratori e sindacalisti ha portato a una soluzione, tanto che alla fine il fratello del bracciante è risalito sul furgone ed è andato via.
«Siamo molto dispiaciuti – ha dichiarato il sindaco Valentino Mantini nel pomeriggio – per il fatto che, per motivi e problematiche del tutto estranee al nostro Comune, Amritpal non abbia preso possesso dell’alloggio predisposto appositamente per accogliere i familiari di Satnam. L’amministrazione comunale ribadisce la propria disponibilità a ospitarlo nell’alloggio pronto ad accoglierlo». Il Comune ha dunque chiarito di non avere alcun ruolo nelle motivazioni che hanno spinto Amritpal ad allontanarsi, confermando la piena apertura a un suo eventuale ritorno. Ma cosa è successo davvero? È stato lo stesso Amritpal a spiegare nelle ore successive i motivi della sua decisione: «Non ho nulla contro il sindaco e la città di Cisterna, che ringrazio per la disponibilità e l’accoglienza ricevuta. Ho deciso di andare via perché tra i presenti c’era una persona che non si è comportata bene con me e con la mia famiglia». Il riferimento è a un rappresentante di una delle sigle sindacali presenti: «Premetto che non ho nulla contro la Flai Cgil, ma non c’è più fiducia sulla persona che ieri era lì a rappresentarla, Kaur». Una dichiarazione che ha sorpreso un pochino, considerando che Kumar è stata tra le prime a denunciare quanto accaduto lo scorso giugno, offrendo un sostegno a Sony, compagnia di Satnam. Amritpal ha aggiunto: «Abbiamo saputo, non dai diretti interessati ma da altre persone del villaggio e dai social, che era stata aperta una raccolta fondi, e solo successivamente siamo venuti a conoscenza dell’importo raccolto», che si aggira oltre i 300mila euro. «Dopo i primi contatti, anche via videochiamata, lei ha smesso di risponderci quando le abbiamo chiesto informazioni sul denaro e se potesse inviarci una parte, vista la delicata situazione di salute dei miei genitori. Dove è finito tutto questo denaro, e come è stato utilizzato, perché noi non lo sappiamo».
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