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Il fatto

Processo Reset, parla anche Travali: "Mai venduto droga e avuto armi"

Ieri esame davanti al collegio penale anche per Anzovino, Mascetti, Pasini e il poliziotto Ninnolino

L'operazione Don't Touch era scattata lo scorso il 12 ottobre sopra Salvatore Travali

Hanno deposto alcuni imputati nel processo Reset della Dda. Sono stati ascoltati Silvio Mascetti, Alessandro Anzovino, Riccardo Pasini, Carlo Ninnolino e infine Salvatore Travali. «Non ho mai spacciato, ho fatto uso di sostanze stupefacenti e non faccio i nomi delle persone da cui ho comprato la droga» ha detto Silvio Mascetti. Dopo ha deposto Alessandro Anzovino che ha detto di essere stato un consumatore di droga.

Ha testimoniato Riccardo Pasini accusato di corruzione e assolto nel processo Don’ t Touch insieme al poliziotto Carlo Ninnolino dalla rivelazione di segreto d’ufficio. «Conoscevo Renato Pugliese e lo zio. Mi hanno buttato in mezzo a questa storia - ha raccontato - mi avevano detto che dovevo fargli un bel regalo, altrimenti finivo nel calderone e mi avevano detto che alcuni imprenditori di Latina avevano pagato per non finire nel calderone». Pasini ha parlato del rapporto con Ninnolino. «Non ho mai raccolto alcuna confidenza».

Su Agostino Riccardo: «Lo conoscevo da quando facevo la sicurezza nei locali, lo avevo allontanato perchè infastidiva - ha spiegato Pasini ricordando un altro episodio - al Miami Beach quando Pasini lavorava nella struttura gestita dall’ex moglie - l’ho allontanato perchè non si era comportato bene con una cliente di Nettuno prendendo una borsa».

E’ stato ascoltato il poliziotto Carlo Ninnolino, in servizio alla Squadra Mobile di Latina fino al 2014. «Ho lavorato sempre e ho cercato di investigare su di loro e non sono riuscito ad arrestare i Travali a differenza di Pugliese che abbiamo arrestato - ha dichiarato - conosco Riccardo Pasini, ci salutavamo, abbiamo parlato sempre e solo del Latina calcio ma per qualche minuto», ha ricordato il poliziotto che ha sottolineato di aver lavorato in modo corretto

. Quando gli viene chiesto il motivo per il quale è stato chiamato in causa dai pentiti. «Sono stato un poliziotto sempre in prima linea, tra i più premiati e ho cercato di arrestarli».

Alla fine dell’udienza è stato sottoposto all’esame Salvatore Travali: «Non abbiamo mai venduto la droga - ha detto - non siamo un clan e non ho mai avuto pistole». Sono oltre trenta gli imputati del processo, a vario titolo viene contestato il reato di estorsione, il traffico di droga con l’aggravante del metodo mafioso.

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