Il fatto
09.01.2025 - 10:00
E’ caduta l’accusa di tentato omicidio per il giovane gambiano che il 19 maggio 2022 aveva aggredito violentemente l’ex compagna a causa di un ipotizzato tradimento sentimentale. L’imputato è stato riconosciuto invece responsabile di lesioni gravi e sequestro, reati per i quali ieri mattina, a conclusione di una lunga camera di consiglio, il Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, ha condannato il giovane a due anni e due mesi di reclusione. Secondo quanto ricostruito dopo l’aggressione, nonché a seguito anche delle dichiarazioni della vittima, il muratore, originario del Gambia e da tempo residente a Sezze, aveva scoperto una relazione sentimentale tra la sua ex ragazza e una collega di lei.
La vittima è infermiera in un ospedale della zona e da una chat del telefono, letta dal compagno, erano emersi dei messaggi che avrebbero rimandato ad un tradimento. Era nata così una brutta discussione tra i due degenerata nell’aggressione di lui. I fatti sono avvenuti all’interno della casa di lei e la donna sarebbe stata sottoposta ad una sorta di interrogatorio, chiusa in una stanza per molte ore (sin dalla tarda serata del 19 maggio 2022), di qui la condanna per sequestro di persona e lesioni provocate, tra l’altro, con l’uso di un taglierino. Il difensore del giovane immigrato, l’avvocato Francesco Pietricola, nel corso dell’arringa di ieri mattina aveva offerto una ricostruzione attenuata dei fatti volta ad escludere la contestazione del tentato omicidio, pur riconoscendo le gravissime lesioni e la circostanza della reclusione temporanea in una stanza sotto minaccia.
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