L'indagine
04.02.2025 - 09:00
Gli accertamenti disposti dagli inquirenti non si sono esauriti con i sopralluoghi effettuati nelle ore successive alla tragica fine di Patricia Masithela, la ragazza di 26 anni di origine sudafricana sbranata a morte dai cani dell’ex fidanzato Luca Desideri, nell’abitazione di famiglia di quest’ultimo al civico 12 di strada Piccarello, a Latina. Nei giorni scorsi infatti un consulente tecnico nominato dalla Procura, un esperto di genetica, ha compiuto una serie di riscontri per analizzare alcune tracce utili alle indagini trovate in punti diversi della villetta durante le ispezioni accurate della Polizia.
Le verifiche si sono concentrate sulla ricostruzione degli eventi della notte del 13 gennaio per chiarire ogni aspetto della vicenda. Tra il cortile e l’abitazione sono stati rinvenuti resti e oggetti personali riconducibili alla vittima, ora sottoposti ad accertamenti per confermarne l’appartenenza e valutare ogni possibile elemento di rilievo. Gli inquirenti vogliono escludere qualsiasi dubbio sul coinvolgimento di altre persone.
Luca Desideri dovrà rispondere dell’accaduto e ha già manifestato la volontà di collaborare con la magistratura. La sua difesa, tuttavia, sostiene che la vittima sia entrata nella proprietà senza permesso, trovandosi di fronte cani affamati e aggressivi, confinati nel cortile. Gli investigatori stanno esaminando i telefoni cellulari per accertare se ci siano stati contatti tra i due quella notte e verificare se la ragazza sia effettivamente entrata da sola nella villetta. Secondo una prima ricostruzione, l’abitazione era incustodita e accessibile, con finestre e portefinestre spalancate, e la giovane sapeva come aprire il cancello.
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