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Giudiziaria

Delitto Caprio, iniziato il processo

Alla sbarra Angelo Gentile, pensionato accusato di aver ucciso Pietro Caprio, docente presso l’I.C. Sebastiani di Minturno. I fatti sono accaduti nel novembre del 2023, nella pineta di Cellole

Delitto Caprio, iniziato il processo

E’ iniziato il processo relativo all’omicidio di Pietro Caprio, il docente che insegnava presso l’Istituto Comprensivo Antonio Sebastiani di Minturno, ucciso il quattro novembre del 2023 nella pineta di Cellole, in provincia di Caserta. Il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha avviato il procedimento, fissando la prossima udienza a metà aprile, giorno in cui saranno ascoltati i primi testimoni indicati dalla Procura. Alla sbarra l’ottantatreenne Angelo Gentile, per gli inquirenti unico responsabile dell’omicidio, ma che ha sempre dichiarato la sua innocenza. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri l’insegnante, originario di Cellole, ma da anni in servizio nei plessi scolastici di Minturno, sarebbe stato ucciso con un colpo di fucile e il suo corpo poi carbonizzato dal fuoco appiccato alla sua automobile.

I due si conoscevano da tempo e sembra che il Caprio avesse prestato del denaro al pensionato. Dalle immagini acquisiti dagli investigatori dalle telecamere di videosorveglianza, quel quattro novembre si notano le auto dei due protagonisti della vicenda entrare nella stradina che conduce nell’area dove poi è avvenuto il delitto. Caprio era alla guida della sua Dacia Duster, poi distrutta dal fuoco, e Gentile su una Fiat Palio, auto che dopo circa un quarto d’ora è uscita dalla stradina. Per gli investigatori in quei pochi minuti si sarebbe consumato l’omicidio e la distruzione del cadavere.

L’accusa si basa sul fatto che in casa del Gentile furono trovati dai Carabinieri due fucili da caccia e un cappello, sul quale sono state rinvenute tracce di polvere da sparo. Elementi che hanno poi portato all’arresto dell’anziano, che ha riferito di conoscere da anni il Caprio, che gli prestò diecimila euro, pagati a rate, l’ultima delle quali sembra risalire a qualche giorno prima del delitto. Il pensionato non ha negato di essersi recato nella zona dove poi si è verificato il tragico episodio, ma ha aggiunto che di aver visto la vittima in compagnia di una donna. Del resto le immagini della videosorveglianza confermano che il pensionato si è recato nella zona dove poi si è consumata la tragedia. Ora la parola passa ai giudici del Tribunale sammaritano, chiamati a pronunciarsi sul destino di Angelo Gentile, i cui legali dovranno cercare di smontare le ipotesi investigative che, per il momento, indicano l’ottantatreenne unico responsabile del delitto.

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